La questione dei tempi processuali a Bergamo è diventata un vero e proprio paradosso. Ci sono migliaia di fascicoli in stallo e quelli già fissati arriveranno in udienza solo da novembre 2025. Quest’anno, i giudici potranno occuparsi solo di poco più di duecento procedimenti su un totale di 1.500 casi giudiziari. Questo significa che circa 1.300 di questi finiranno in aula solo nel 2024.
La riforma Cartabia è stata oggetto di critiche anche da parte dei pm bergamaschi, che sembrano non apprezzarla particolarmente. Tuttavia, la delegazione del Csm ha invitato ad aspettare qualche anno prima di dare un giudizio complessivo, riconoscendo alcune problematiche riscontrate.
I magistrati bergamaschi hanno esposto i loro problemi a una delegazione del Consiglio superiore della magistratura, che è arrivata in città per ascoltarli. Le difficoltà sono legate al carico di lavoro, alla carenza di personale e al numero eccessivo di udienze, che intasano il Tribunale. Procura e uffici sono costretti a selezionare solo i processi più importanti su cui concentrarsi. È chiaro che sono necessarie risorse, altrimenti la situazione rimarrà critica.
La procuratore aggiunto Maria Cristina Rota ha fatto presente che, se il personale dovesse essere ulteriormente ridotto, la procura si troverà costretta a ridurre o escludere alcuni servizi. In diverse occasioni, la Polizia giudiziaria non riesce a svolgere indagini perché deve svolgere mansioni amministrative. Questo perché manca personale d’ufficio. Il procuratore capo Antonio Chiappani ha sottolineato che i sedici magistrati bergamaschi hanno solo sette segretari, quando ne dovrebbero avere diciotto secondo la pianta organica.
La situazione non migliora nemmeno per quanto riguarda i giudici. Sono 46, oltre ai presidenti di sezione, ma la carenza più importante si registra tra i giudici di pace. Tuttavia, il Tribunale presterà parte del suo personale alla Procura per occuparsi dei suoi fascicoli. Saranno quindi selezionati i fascicoli, individuando quelli in via di prescrizione e quelli in cui manca la querela. Questo “espediente” ha permesso di ridurre del 34% l’arretrato nei fascicoli del civile.