L’Ospedale di Cremona sta procedendo con l’installazione del nuovo acceleratore lineare destinato alla Radioterapia e Medicina nucleare. Oggi sono state consegnate le componenti per la refrigerazione dell’apparecchiatura e dei locali in cui sarà utilizzata. A causa delle dimensioni dei macchinari, è stato necessario organizzare un percorso diverso per l’accesso dei pazienti al pronto soccorso, segnalato da una striscia arancione sul percorso.

L’attivazione dell’acceleratore richiederà diversi mesi: una volta completata l’installazione e il collaudo tecnico, sarà necessario l’intervento della Fisica Sanitaria per mettere a punto il funzionamento dell’apparecchiatura. Successivamente, il personale medico e i tecnici di reparto riceveranno formazione e si procederà all’adeguamento dei locali.

L’acceleratore lineare permette di trattare la maggior parte delle patologie oncologiche con precisione ed efficacia, offrendo un’importante alternativa terapeutica per i casi in cui la chirurgia non è possibile. Questo nuovo acceleratore, True Beam, è “gemello” di quello acquisito un anno fa e sostituisce il VERO, portando a tre il numero di acceleratori lineari in uso nel reparto. In caso di guasti o manutenzioni, garantirà la continuità dei trattamenti per i quasi mille pazienti che ogni anno necessitano di cure radio-oncologiche.

Grazie all’accelerazione di un fascio di elettroni, l’acceleratore lineare produce fasci di radiazione ionizzanti ad alta energia che danneggiano le cellule tumorali, riducendo la loro capacità di duplicarsi. Questa nuova tecnologia consente di operare con precisione millimetrica su bersagli sia statici (come le lesioni metastatiche ossee) sia mobili (come i noduli polmonari neoplastici), sincronizzando l’irradiazione con i movimenti respiratori naturali del paziente. La rapidità ed efficacia del trattamento permettono di ridurre i tempi di esposizione e, spesso, il numero di sedute necessarie.

L’acceleratore lineare viene utilizzato per curare pazienti con tumori che non possono essere trattati con la chirurgia a causa dell’estensione della malattia, delle controindicazioni o delle comorbilità. Viene inoltre impiegato nel setting preoperatorio (ad esempio, nei carcinomi del retto localmente avanzati) o post-operatorio (come nei trattamenti postchirurgici nei tumori mammari o cerebrali).

Spesso, la radioterapia viene associata alla chemioterapia e viene ampiamente utilizzata nei trattamenti palliativi per le metastasi ossee, cerebrali e linfonodali, spesso con tecniche stereotassiche che permettono di somministrare dosi di radiazioni molto elevate a bersagli tumorali di piccole dimensioni, distruggendoli.

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