Violenta aggressione fuori da una chiesa: padre e figlio accusati di lesioni aggravate

I dissapori tra parenti possono portare a situazioni molto tensione, come è accaduto di recente durante un funerale a Cuasso al Monte. Mentre la famiglia era riunita per dare l’ultimo saluto ad un congiunto, si è scatenata una violenta aggressione che ha portato all’accusa di lesioni aggravate per un uomo di 59 anni e suo figlio di 39 anni.

Una testimone di 60 anni, sorella della persona aggredita, ha raccontato la dinamica dell’attacco durante l’udienza a Varese. Secondo lei, i due imputati – difesi dagli avvocati Gianmarco Beraldo e Massimo Benvegnù – sono rispettivamente il cognato e il nipote. La donna ha spiegato che suo fratello stava tornando alla macchina per prendere la mascherina, a causa delle restrizioni anti-Covid in vigore, quando è stato circondato dai due parenti e colpito con una chiave inglese e un altro attrezzo.

La scena ha causato panico tra i parenti e gli amici del defunto presenti sul sagrato della chiesa. Il parroco ha cercato di riportare l’ordine, mentre gli addetti alle pompe funebri sono intervenuti per cercare di fermare l’aggressione. La vittima ha urlato che stava venendo uccisa, riuscendo poi a sfuggire ai suoi aggressori. Nessuno ha osato intervenire. Uno dei presenti ha deciso di chiamare i carabinieri, ma quando sono arrivati sul posto i due imputati erano già fuggiti.

Durante l’udienza, la persona aggredita ha raccontato di essere stata minacciata di morte da uno dei due uomini a processo e di aver cercato di difendersi dai colpi. In seguito all’aggressione, è stato scoperto che gli aggressori lo accusavano di avergli bucato le gomme dell’auto. L’uomo ha subito ferite alla testa e è finito in ospedale, ma le sue condizioni sono state giudicate guaribili in 15 giorni. Successivamente, si è recato dai carabinieri per denunciare l’accaduto.

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