I fratelli Piero e Mario Pini, titolari dell’azienda di salumi omonima, sono stati scarcerati dal Tribunale di Huesca, in Spagna. I due imprenditori erano stati arrestati il 30 giugno a seguito della denuncia di una donna che si era presentata alle forze dell’ordine come vittima di presunti abusi sessuali nel macello di Litera, una delle aziende di carne del gruppo italiano. Oltre a quest’accusa, i due sono anche indagati per presunti reati contro i diritti dei lavoratori.

I legali della difesa, Pedro Javier Camarero ed Enrique Trebollé, hanno dichiarato di essere sempre stati certi dell’innocenza dei fratelli Pini e di aver presentato immediatamente una richiesta di scarcerazione, raccogliendo prove significative a sostegno della loro tesi. La decisione del Tribunale conferma la correttezza della condotta degli imprenditori e l’infondatezza delle accuse.

Non è la prima volta che Piero Pini ha problemi con la giustizia. All’inizio del 2019 è stato arrestato in Ungheria con l’accusa di frode fiscale, un reato simile a quello che aveva portato al suo arresto in Polonia nel 2016, quando il gruppo possedeva un’azienda nel paese. Successivamente si è trasferito in Spagna.

La vicenda dei fratelli Pini dimostra l’importanza di un’indagine approfondita e imparziale prima di trarre conclusioni e formulare accuse. La loro scarcerazione è una prova della necessità di garantire il diritto alla difesa e di considerare tutte le prove disponibili prima di giudicare una persona. In attesa degli sviluppi delle indagini, i fratelli Pini potranno ora difendere la propria reputazione e dimostrare la loro innocenza.

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