Il magistrato Cuno Tarfusser è stato condannato a un procedimento disciplinare dopo la denuncia di una dirigente della Procura generale di Milano. La dirigente ha accusato Tarfusser di aver commesso un errore giudiziario nell’ergastolo inflitto ai coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba avvenuta nel 2006.
La Procura generale della Cassazione ha avviato il procedimento disciplinare non per mettere in discussione la validità delle condanne all’ergastolo, ma per il modo in cui è stato fatto. Tarfusser viene accusato di aver violato i doveri di correttezza, riservatezza ed equilibrio quando ha depositato autonomamente in cancelleria la richiesta di revisione della condanna definitiva dei due ergastolani. Questo atto è stato considerato una palese violazione del documento organizzativo dell’ufficio che assegna all’avvocato generale e al procuratore generale l’ultima parola nella richiesta di revisione delle sentenze in caso di dissenso e con la presenza di nuove prove di innocenza.
Tarfusser è stato disciplinarmente accusato di aver tenuto contatti con i difensori dei coniugi Romano-Bazzi senza alcuna delega dal suo capo per mesi, durante i quali ha ricevuto consulenze scientifiche sulle nuove prove a favore degli imputati. Basandosi su queste prove, Tarfusser ha scritto e depositato una richiesta di revisione degli ergastoli inflitti alla coppia per il quadruplice omicidio del 2006.
Tarfusser è stato interrogato a Roma nel procedimento disciplinare da Simone Perelli, sostituto procuratore generale di Cassazione. Durante l’interrogatorio, Tarfusser ha difeso la propria imparzialità nel valutare anche eventuali circostanze a favore degli imputati e ha sottolineato l’assurdità di far dipendere la sorte dei due ergastolani dall’interpretazione di un regolamento interno. Tuttavia, questa osservazione deve confrontarsi con la necessità di uniformità, altrimenti si creerebbe uno scenario in cui ogni avvocato cercherebbe un procuratore generale convinto dell’errore delle condanne definitive e disposto a chiederne la revisione.
