L’imprenditore di Grumello del Monte, Pierluca Locatelli, si è difeso durante l’udienza ma ha ammesso di aver commesso degli errori riguardo ai rifiuti tossici. Attualmente, sta scontando ai domiciliari una condanna di 6 anni per traffico illecito di rifiuti nel cantiere della tangenziale di Orzivecchi. Nonostante i seri problemi di salute, Locatelli sembra essere in buono spirito durante la deposizione davanti al giudice. Durante il controesame, sembra quasi deluso quando il suo avvocato gli consiglia di non rispondere ad una domanda. Al contrario, non sembra gradire il tema Brebemi, ma viene chiarito che rientra nella contestazione di associazione per delinquere.
Locatelli ammette di aver cercato appoggio politico nella Compagnia delle Opere durante il Meeting di Rimini, ma precisa che fu una noia mortale. Tuttavia, gli viene contestato di non aver trattato adeguatamente le scorie di fonderia nell’impianto di Biancinella di Calcinate oltre un decennio fa. Queste scorie sono state utilizzate come inerti in vari cantieri, tra cui quelli di Brebemi, Orzivecchi, Valdastico e Città Alta. Inoltre, viene accusato di altri due reati ambientali riguardanti le scorie sotto le nuove scuole di Treviolo e una cava tra Mornico e Martinengo, trasformata in una discarica di materiale irregolare.
Gli imputati sono 17, tra cui l’ex moglie e gli ex uomini di fiducia di Locatelli. Durante l’udienza, Locatelli sostiene di essere stato l’unico a prendere decisioni all’interno della sua impresa, nonostante avesse una rete di persone fidate a capo delle sue società. L’impresa, che contava 400 dipendenti, è crollata nel 2011 a causa dell’arresto per tangenti all’ex assessore regionale Franco Nicoli Cristiani. Locatelli ammette di aver vissuto momenti difficili dopo la confisca dei suoi mezzi e di non essere più stato padrone nemmeno di prendere un compressorino per gonfiare le ruote della bicicletta.
Infine, Locatelli ammette di aver commesso degli errori riguardo alle dimensioni delle scorie, che sono state trovate fuori misura e viaggiavano con documenti irregolari. Ammette di aver dato più peso alla parte chimica e meno alle dimensioni, ma sostiene di aver commesso questi errori per ignoranza e non per volontà di inquinare. Durante l’udienza, Locatelli si descrive come un imprenditore ambizioso che ha lavorato tanto nella sua vita.