Romelu Lukaku è l’ultimo esempio di un fenomeno comune nel calcio: giocatori che giurano fedeltà a una squadra e poi cambiano bandiera per soldi. Questo atteggiamento cinico e opportunista sembra prevalere su ogni altro sentimento, compreso l’amore per la maglia e per i tifosi. Lukaku non è l’unico peccatore, ma un prodotto di un sistema amorale che privilegia il profitto personale a discapito dell’umanità di base. La moltitudine di giocatori come lui sembra essere impermeabile a qualsiasi valore etico, sono gli Indifferenti di cui parlava Moravia. Scandalizzarsi dopo non serve a nulla, bisognerebbe indignarsi prima. Ma ormai sembra che l’unico obiettivo sia prendere il massimo sempre, senza rimorsi. Il calciatore-voltagabbana rappresenta solo un simbolo di questo default di sentimento diffuso ovunque. Gli appassionati di calcio dovrebbero imparare a guardare i loro idoli con occhi diversi, consapevoli delle conseguenze di questa ingenua e candida fanciullezza.

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