La decisione del Tribunale è stata accolta con grande soddisfazione da parte dei familiari e degli amici di Carlo Gilardi. Dopo anni di liti legali e di restrizioni, finalmente potranno rivedere il loro caro e trascorrere del tempo con lui.
La sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo ha sottolineato l’importanza delle relazioni familiari e sociali nella vita di una persona, e ha criticato le modalità restrittive con cui erano state gestite le comunicazioni di Gilardi fino a quel momento. Telefonate e incontri di persona erano state limitate o addirittura negate, impedendo al professore di Airuno di mantenere contatti con i suoi cari.
L’avvocato Mattia Alfano, rappresentante dei fratelli Calvi, cugini di terzo grado di Gilardi, ha presentato la richiesta di visita al Tribunale di Lecco. Allo stesso modo, l’avvocato Chiari Brizzolari ha agito per conto di quattro amici di lunga data del professore. Entrambi gli avvocati hanno sottolineato l’importanza di queste relazioni nella vita di Gilardi e la necessità di permettere loro di visitarlo.
Il Tribunale di Lecco ha preso in considerazione le richieste e ha stabilito alcune prescrizioni per autorizzare le visite. In primo luogo, la disponibilità di Gilardi stesso ad accogliere i suoi parenti e amici. In secondo luogo, un via libera medico da parte del direttore sanitario dell’Airoldi e Muzzi di Lecco, per garantire che le visite non mettano a rischio la salute del professore.
La decisione del Tribunale è stata accolta come una vittoria da parte dei familiari e degli amici di Gilardi. Finalmente potranno rivedere il loro caro e trascorrere del tempo con lui, supportandolo nel difficile periodo che sta affrontando. Questa sentenza rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti delle persone anziane e nella valorizzazione delle relazioni familiari e sociali.