La scelta dell’avvocato difensore è una decisione cruciale per chiunque si trovi coinvolto in un processo legale. È l’avvocato che deve rappresentare gli interessi del suo cliente e fare tutto il possibile per ottenere un’esito favorevole. Ma cosa succede quando un ex magistrato, noto per le sue posizioni rigide sulla giustizia, decide di affidarsi a un avvocato noto per la sua difesa di personaggi controversi come Cesare Battisti e Renato Vallanzasca?

È quello che è successo recentemente a Brescia, dove l’ex pm Piercamillo Davigo ha scelto di farsi rappresentare dall’avvocato Alessandro Steccanella per cercare di ribaltare la sua condanna. Questa scelta ha suscitato non poche polemiche, considerando che Steccanella è noto per la sua posizione iper-garantista e per la sua difesa di personaggi considerati “indifendibili” dalla maggior parte delle persone.

Secondo Steccanella, Davigo non avrebbe avuto l'”equilibrio” necessario per fare il giudice e sarebbe stato l’esempio mediatico di una “becera cultura” giustizialista. Insomma, un attacco diretto alle posizioni di Davigo e alla sua visione della giustizia. Ma cosa spinge un ex magistrato come Davigo a scegliere un avvocato con posizioni così diverse dalle sue?

La risposta potrebbe essere trovata nel desiderio di Davigo di ottenere un punto di vista diverso sulla sua condanna e di mettere in discussione le sue stesse convinzioni. Forse Davigo ha capito che, nonostante le sue posizioni rigide, la giustizia non è sempre così semplice e che ci sono sfumature e complessità che vanno prese in considerazione. Forse ha deciso di affidarsi a Steccanella proprio perché sa che lui è in grado di fornire una prospettiva diversa, basata su una difesa più garantista.

Ma questa scelta non è stata accolta positivamente da tutti. Molti vedono in questa decisione un tradimento delle posizioni di Davigo e una sconfessione delle sue battaglie passate. C’è chi sostiene che Davigo abbia cambiato idea e si sia reso conto che le sue posizioni erano eccessivamente rigide. Altri, invece, vedono in questa scelta una mossa strategica per cercare di ottenere un esito favorevole al suo caso.

In ogni caso, la scelta di Davigo di affidarsi a Steccanella dimostra che la giustizia è un terreno complesso e che le posizioni rigide non sempre portano ai risultati desiderati. Forse è proprio questa consapevolezza che ha spinto Davigo a cercare una prospettiva diversa, a mettere in discussione le sue stesse convinzioni e a cercare un avvocato con una visione diversa dalla sua.

Il processo di Davigo a Brescia sarà sicuramente uno dei casi più discussi degli ultimi anni e la scelta di Steccanella come suo avvocato difensore ne ha sicuramente aumentato l’importanza e la rilevanza mediatica. Sarà interessante vedere come si svilupperà la difesa di Davigo e se riuscirà a ribaltare la sua condanna. Ma, indipendentemente dall’esito del processo, questa scelta ha sicuramente sollevato molte domande sulla natura della giustizia e sulle posizioni dei suoi protagonisti.

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