Scandalo al Vanoni: studenti sospesi per gravi fatti compiuti via chat

La notizia della denuncia di sei giovani studenti dell’istituto Vanoni per gravi fatti compiuti via chat ha scosso l’opinione pubblica. Nella chat di classe, nata per discutere dei compiti ma presto degenerata, comparivano immagini pedopornografiche vietate, frasi e loghi che inneggiavano al fascismo e al nazismo, offese nei confronti dell’Olocausto e commenti di scherno verso gli insegnanti, accompagnati da foto e video presi a loro insaputa.

Con il passare del tempo, i contenuti sono diventati sempre più pesanti e, alla fine, la scuola ha scoperto l’esistenza di questa chat. Sono state decise sospensioni disciplinari, che vanno dalle due settimane per i principali responsabili, fino a pochi giorni. Alla fine, la classe coinvolta è stata dimezzata, con un numero impressionante di bocciature. Tuttavia, è importante specificare che le misure prese nei confronti dei sei studenti, tutti con meno di 16 anni, responsabili dei contenuti della chat e con conseguente riduzione del voto in condotta, non hanno influenzato il risultato degli scrutini. Tra i ragazzi respinti ci sono anche due o tre di coloro che sono stati sospesi per i fatti noti, ma tutti avevano comunque più di tre materie insufficienti e sono stati bocciati per motivi prettamente didattici.

Se questa vicenda ha suscitato tanto clamore, come era prevedibile, sembra che nessuno voglia comunque parlarne. Ed è una scelta comprensibile. Molti insegnanti sono in vacanza e quelli contattati, alcuni dei quali fanno parte del consiglio d’istituto, hanno preferito il silenzio, così come i rappresentanti dei genitori. La sorpresa è grande, forse anche l’imbarazzo, e tutti ritengono più ragionevole lasciare che siano gli addetti ai lavori, in questo caso i giudici del tribunale dei minori, a valutare cosa fare. Anche il tentativo di contattare il dirigente scolastico provinciale, Marco Bussetti, che sicuramente sta seguendo da vicino questa delicata vicenda, non è andato a buon fine ieri. A Menaggio, tuttavia, ciò che sorprende di più è l’età degli studenti coinvolti e la sensazione di molti è che l’uso sfrenato dei social possa portare, soprattutto a giovane età, a degenerare come se si agisse in un mondo parallelo, dove le azioni, essendo virtuali, non lasciano alcuna traccia. Il cyberbullismo, perpetrato attraverso chat room, messaggistica istantanea, siti web e e-mail, secondo un’indagine condotta tra i minori, trova il suo ambiente ideale proprio nella scuola. Con l’aiuto di un semplice telefono cellulare, gli episodi di bullismo fanno il giro del mondo in pochissimo tempo e nella giungla di Internet si trova un mondo che va oltre l’immaginazione.

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