Due giovani di origine egiziana sono stati condannati in abbreviato per il rapimento di Federico Salvini, figlio del vicepremier Matteo Salvini, avvenuto il 23 dicembre scorso a Milano. Il giudice Guido Salvini ha inflitto una pena di 4 anni e mezzo al 21enne e di 3 anni e 9 mesi al 26enne, per due episodi distinti. Nonostante ciò, il figlio di Salvini ha scelto di non costituirsi come parte civile nel processo.

Secondo le indagini della Squadra mobile, coordinate dalla pm Barbara Benzi, uno dei due indagati avrebbe minacciato il ragazzo con un coccio di bottiglia, mentre l’altro faceva da palo. Successivamente, i due rapinatori si sono nascosti nel negozio di un parrucchiere vicino al luogo del crimine, nascondendo il telefono rubato sotto un divano. Il giorno successivo, sono tornati nel negozio per recuperarlo, ma il proprietario li ha riconosciuti come i responsabili della sera precedente e ha fotografato la scena. Ha poi trattenuto il telefono e ha avvertito la Polizia di Stato, mettendo in fuga i due rapinatori.

I due imputati erano accusati anche di un’altra rapina simile avvenuta il giorno di Natale. Grazie alla raccolta di denaro tra i loro amici, i due giovani hanno risarcito le vittime con una somma di poche centinaia di euro.

La condanna dei due rapinatori dimostra l’efficacia delle indagini della polizia e il coraggio del proprietario del negozio di parrucchiere nel fermare i criminali e recuperare il telefono rubato. La giustizia è stata fatta e le vittime hanno ottenuto un risarcimento per quanto subito. Speriamo che questo episodio possa servire da deterrente per altri potenziali criminali e che la città possa tornare a vivere tranquillamente senza paura di rapine e violenze.

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