Dopo l’aggressione a un bagnino, il Comune di Bergamo ha preso delle misure per contrastare il fenomeno dei giovani che disturbano e commettono furti presso la piscina comunale. Si tratta principalmente di ragazzi tra i 12 e i 15 anni, per lo più di origine straniera. Alcuni entrano abusivamente scavalando le recinzioni, mentre altri acquistano un solo biglietto per poi far entrare i propri amici. Una volta dentro, disturbano i bagnanti e compiono piccoli furti, principalmente di oggetti lasciati incustoditi negli spogliatoi. Non si tratta di oggetti di grande valore, ma di salviette, ciabatte e scarpe. Questo fenomeno si è accentuato dopo la pandemia e il Comune ha deciso di agire per garantire la sicurezza degli utenti. Sono state coinvolte le guardie giurate e l’associazione nazionale carabinieri, che sono intervenute in alcuni casi. Inoltre, è stato avviato il progetto educativo “Giovani onde” del Comune, con educatori che cercano di intercettare i ragazzi prima che commettano tali episodi. L’obiettivo è far comprendere loro l’importanza di rispettare le regole comuni non solo in piscina, ma anche in altri contesti. Il Comune si propone di coinvolgere in modo più diretto il servizio minori e le famiglie, cercando di individuare chi tra questi ragazzi vive in situazioni familiari difficili o è già noto ai servizi sociali. Tuttavia, questa operazione può risultare complicata, poiché molti di loro non hanno documenti e non sono residenti in città. Nonostante questi episodi, il “lido di Bergamo” sta vivendo un’estate positiva in termini di presenze, con quasi 30.000 ingressi registrati dall’inizio della stagione estiva.

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