La Procura generale di Milano ha trasmesso alla Corte d’appello di Brescia l’atto con cui il sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser ha proposto la revisione del processo per la strage di Erba, nel quale sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi. Tuttavia, alla Corte bresciana è arrivata anche una relazione della procuratrice Nanni e dell’avvocato generale Lucilla Tontodonati, nella quale i vertici della Procura generale milanese scrivono che la richiesta è “inammissibile”.

La proposta, infatti, viene da un “soggetto non legittimato, dato che un regolamento interno prevede che queste istanze di revisione possano essere proposte solo dal procuratore generale e dall’avvocato generale, non da un sostituto procuratore generale”. Ed è infondata perché mancano i presupposti e, in particolare, le nuove prove decisive richieste per una revisione. La Procura generale, che sembrava orientata giorni fa a non inoltrare l’atto di Tarfusser (è sotto procedimento disciplinare per le modalità di presentazione della sua istanza), ha ritenuto, però, che il fatto che il sostituto procuratore generale abbia depositato quella richiesta alla segreteria della Procura generale a fine marzo abbia dato impulso a un procedimento che deve essere concluso nella sede competente. “Quelli che temevano che questa istanza non fosse valutata avevano torto – ha spiegato Nanni -. Su entrambe le questioni, ossia l’ammissibilità e il merito, si esprimerà ora la Corte d’Appello di Brescia”. La difesa di Olindo e Rosa, che ha sempre annunciato una sua istanza di revisione a Brescia, potrà ora, dunque, depositarla, poiché i legali stavano attendendo che venisse mandata quella di Tarfusser.

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