L’azienda cerealicola di Emanuele Parapini a Settala è una delle realtà maggiormente colpite dal maltempo delle scorse notti. Il danno più grande, stimato intorno ai 250.000 euro, è stato riportato dal nuovo capannone di stoccaggio delle colture, completamente distrutto. Parapini afferma che avevano appena finito di pagarlo a marzo, dopo tre anni. Oltre al blocco dell’attività specifica, l’azienda prevede ripercussioni sull’intera economia aziendale, poiché sarà costretta a rimandare altri investimenti già programmati. A questa situazione si aggiunge l’annata siccitosa del 2022 e la perdita del raccolto, che nel loro caso ha raggiunto il 90%. Le prospettive degli eventi climatici estremi preoccupano molto l’azienda.
Complessivamente, più del 50% delle imprese agricole associate a Confagricoltura nei territori di Milano, Monza Brianza e Lodi sono state seriamente danneggiate dalla grandine e dal vento violento degli ultimi giorni, che hanno colpito le colture di vari tipi, dai cereali all’ortofrutta, ma anche le strutture, soprattutto nella zona di Milano.
Confagricoltura sta attualmente effettuando un’indagine dettagliata per valutare i danni e aprire i sinistri, al fine di fornire successivamente una visione più precisa della situazione. Inoltre, il Comune di Milano ha inviato una richiesta formale alle aziende agricole del DAM (Distretto Agricolo Milanese) per il supporto alla Protezione Civile nelle attività di sgombero e pulizia delle aree cittadine più colpite.
Il presidente di Confagricoltura, Francesco Pacchiarini, assicura che l’organizzazione si impegnerà in tutte le sedi istituzionali per richiedere lo stato di calamità, ai sensi del decreto legislativo 102/2004. La priorità è garantire alle imprese agricole i ristori, ma si sta anche riflettendo sulla necessità di una revisione dell’azione dei consorzi di difesa delle produzioni agricole al fine di ottenere polizze assicurative più adeguate alla tutela dei nuovi rischi.