Il giorno mercoledì 26 luglio, intorno alle 13, gli agenti della 6^ Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” della Squadra Mobile di Milano stavano attraversando in auto piazzale Gabrio Rosa. Hanno notato un ragazzo che, con atteggiamenti sospetti, guardandosi continuamente intorno, scendeva dal lato passeggero di una vettura parcheggiata, indossava velocemente una mascherina chirurgica e si dirigeva verso un condominio di via Montemartini. Nel frattempo, il conducente dell’auto da cui era sceso il ragazzo, prendeva il telefono e iniziava a parlare. Anche il ragazzo stava parlando al telefono ed era facile intuire che i due stessero comunicando tra di loro.

Il fiuto da segugio dei poliziotti li ha indotti a tenere d’occhio la situazione, seguendo con la massima attenzione i due, ma in modo molto discreto. Il ragazzo più giovane è entrato in un condominio di via Montemartini, che si affaccia su piazzale Gabrio Rosa. Dopo alcuni minuti, gli agenti hanno visto uscire dallo stesso condominio il ragazzo che, sempre con il viso nascosto dalla mascherina e con passo veloce, si dirigeva verso l’auto, portando con sé un borsello. Lì lo aspettava il complice.

A quel punto, i poliziotti li hanno fermati. I due avevano appena messo a segno una truffa con il metodo del “falso incidente al figlio” ai danni di una donna che risiedeva nel condominio che avevano appena visitato. L’uomo che stava uscendo dall’abitazione della vittima è stato trovato con 10.200 euro in contanti che aveva appena ricevuto dalla donna. Gli agenti hanno così individuato immediatamente l’appartamento della vittima, una donna di 67 anni, e l’hanno raggiunta.

La poverina era ancora sconcertata e incredula su quanto accaduto. Ha confermato di essere stata contattata telefonicamente da un uomo che, dopo averla convinta di essere suo figlio, le aveva detto ripetutamente di aver bisogno di denaro per far fronte a dei problemi legali dovuti a un incidente. La vittima era riuscita a mettere insieme velocemente 10.200 euro e li aveva consegnati all’uomo giunto a casa sua spacciandosi per un amico del figlio.

La donna è stata soccorsa e rincuorata dagli agenti della squadra mobile e dai suoi familiari, che sono stati immediatamente avvisati. Poco dopo ha presentato una denuncia agli uffici della Questura ed è tornata in possesso dell’intera somma estorta con l’inganno. I due arrestati sono due italiani, di 24 e 42 anni. Il 42enne ha dei precedenti per spaccio. Dopo il giudizio per direttissima disposto ieri dall’autorità giudiziaria, sono ora costretti all’obbligo di dimora a Napoli, dove hanno la residenza, e hanno l’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria.

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