Davide Fontana, l’assassino di Carol Maltesi, è stato vittima di un’aggressione nella sua cella nel carcere di Busto Arsizio, motivo per cui è stato trasferito al carcere di Pavia. Fontana, ex bancario di 44 anni, è stato condannato a 30 anni di carcere lo scorso giugno per l’omicidio brutale di Carol Maltesi, giovane di 26 anni. A causa della sua natura di detenuto a rischio di aggressione, Fontana è stato tenuto isolato per mesi, poiché gli altri detenuti non sopportavano la sua presenza, come spesso accade per coloro che hanno commesso delitti efferati contro donne e bambini. L’omicida confessò di essere stato aggredito mentre dormiva, colpito alla testa, apparentemente dal suo compagno di cella. Per motivi di sicurezza, Fontana è stato immediatamente trasferito nel penitenziario di Pavia, ritenuto più idoneo per detenuti a rischio come lui, che era stato minacciato più volte da altri detenuti anche prima della conclusione del processo di primo grado.

Dopo il brutale omicidio, Fontana inviò messaggi dal cellulare della vittima per fingere che la giovane fosse ancora viva. Tuttavia, il corpo di Carol fu trovato in un dirupo e gli investigatori risalirono a Fontana. L’assassino confessò di aver ucciso Carol colpendola alla testa con un martello e tagliandole la gola, nella notte tra il 10 e l’11 gennaio 2022, mentre stavano girando un film erotico nella casa della ragazza a Rescaldina, in provincia di Milano. Successivamente, Fontana smembrò il cadavere, cercando invano di bruciarlo in un braciere, e congelò i resti della ragazza in un frigorifero, per poi gettarli in un dirupo a Borno, in provincia di Brescia, dove furono ritrovati in quattro sacchi di plastica nel marzo 2022.

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