Il mistero dell’ex magnate russo scomparso nel nulla
Un caso internazionale ha tenuto banco tra Tremezzina e Gravedona negli ultimi anni, coinvolgendo Andrey Smyshlyaev, un magnate russo di 50 anni. Smyshlyaev è stato arrestato nel maggio 2019 sul lungolago di Como per bancarotta fraudolenta e successivamente rimpatriato in Russia. Da allora, non si hanno più notizie di lui.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, una volta tornato in patria, l’ex magnate è finito in Siberia, in massimo isolamento e con difficoltà nella sopravvivenza. Una situazione completamente diversa dallo stile di vita che Smyshlyaev aveva condotto nella sua villa di Mezzegra, lontana da occhi indiscreti.
A Mezzegra, Smyshlyaev aveva acquistato la proprietà Bonomi, dove aveva costruito una villa del valore di oltre 7 milioni di euro, con un ampio parco e due piscine, di cui una a sfioro. Si è venuto a sapere che il magnate possedeva anche altre proprietà a Londra, dove avrebbe incontrato una ristretta cerchia di oligarchi non allineati con Vladimir Putin.
Dopo il nuovo arresto, la famiglia di Smyshlyaev si è trasferita altrove e la dimora di Mezzegra è rimasta disabitata. La vicenda ha destato clamore sia sul lago di Como che nei rapporti tra Italia e Russia, in quanto il rimpatrio di un magnate di tale importanza non aveva precedenti specifici almeno fino al 2021.
Dalla Russia è giunta la notizia che la bancarotta di Smyshlyaev sarebbe stata molto più grave dei 40.000 euro inizialmente annunciati, con un importo che si avvicinerebbe ai 36 milioni di euro.
Il destino di Andrey Smyshlyaev rimane un mistero, così come le ragioni che lo hanno portato a scomparire nel nulla dopo il suo rimpatrio in Russia. La sua vicenda continua a suscitare interesse e interrogativi sia in Italia che all’estero.