Continuano le violenze nei confronti del personale sanitario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Sondrio. Nella notte tra mercoledì e giovedì si è verificato un altro episodio grave che ha richiesto l’intervento dei carabinieri. Un giovane di 25 anni, residente in provincia, è stato arrestato dopo aver causato disturbo in un bar di Caspoggio e essere stato condotto al Pronto Soccorso di Sondrio dai sanitari del 118.

Dopo essere stato visitato dai medici, che hanno riscontrato solo l’ubriacatura, il ragazzo è stato dimesso senza prescrizioni, scatenando così la sua ira. Ha iniziato a urlare contro il personale e a pretendere farmaci. Nonostante l’intervento dei carabinieri, l’uomo ha continuato ad agire in modo violento, aggredendo gli agenti.

Il ragazzo è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo che si è svolto nella mattinata di giovedì. Purtroppo, questo è solo l’ultimo episodio di una serie di aggressioni nei confronti del personale sanitario del Pronto Soccorso diretto dal dottor Raniero Spaterna, che si sente in pericolo.

Il primo episodio di violenza risale alla fine di maggio, quando un uomo di 50 anni ha aggredito verbalmente e fisicamente gli operatori del Pronto Soccorso, costringendoli a barricarsi in alcuni locali. L’uomo è stato fermato da carabinieri e polizia e successivamente ricoverato in Psichiatria, dopo che i medici hanno accertato che soffriva di problemi psichici.

Il 18 luglio scorso, un trentunenne ha causato problemi in un supermercato e a casa, venendo accompagnato due volte al Pronto Soccorso. Successivamente, ha devastato l’area minacciando il personale con un coltello. I carabinieri sono intervenuti, lo hanno immobilizzato e arrestato.

Questi episodi di violenza sono estremamente preoccupanti e mettono in pericolo la sicurezza dei professionisti sanitari che lavorano nel Pronto Soccorso. È necessario che vengano adottate misure adeguate per garantire la loro sicurezza e prevenire futuri atti di violenza.

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