Nuova logistica a Misano: la proposta di Valtidone Logistic Development

La zona produttiva di Misano sta per subire una trasformazione importante grazie alla proposta presentata da Valtidone Logistic Development, un’azienda immobiliare di Assago (Milano). Questa proposta interesserà un’area di circa 120mila metri quadri in una posizione strategica, vicina alla provinciale Rivoltana e all’ingresso della tangenziale ovest di Caravaggio.

Inizialmente l’area interessata era di circa 160mila metri quadri, ma l’istituto diocesano per il sostentamento del clero della Diocesi di Cremona, proprietario di circa 40mila metri quadri nella stessa zona, ha deciso di fare un passo indietro per evitare impatti negativi sul vicino complesso religioso di Caravaggio. Gli altri cinque proprietari dei 120mila metri quadri rimasti hanno invece deciso di procedere e di sottoscrivere un preliminare di vendita.

Prima che i lavori possano iniziare, il privato dovrà rispettare alcune prescrizioni, tra cui lasciare uno spazio per il trasferimento di due aziende dal sud del paese e prevedere un’area artigianale con capannoni di piccolo taglio. Queste prescrizioni erano già state inserite nel piano generale di Misano 13 anni fa e non possono essere cambiate.

Nonostante il giudizio negativo della Diocesi di Cremona e di Legambiente, che aveva presentato un ricorso per bloccare la zona produttiva, il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza a favore del Comune. Il sindaco Daisy Pirovano, della Lega Misà, sostiene che il ricorso ha fermato lo sviluppo di Misano negli ultimi 13 anni, mentre i Comuni vicini hanno continuato a progredire.

La minoranza, rappresentata da “SìAmo Misano”, esprime perplessità riguardo a possibili conflitti di interesse, dato che alcuni membri della maggioranza sono parenti dei proprietari dei terreni dell’area produttiva. Tuttavia, la legge è chiara: quando il Consiglio comunale dovrà esprimersi sull’operazione logistica, i membri interessati dovranno lasciare l’aula consigliare.

Questa nuova logistica a Misano potrebbe portare sviluppo economico e occupazione, rispettando allo stesso tempo le esigenze ambientali. Gli edifici previsti non potranno superare i 10 metri di altezza per non interferire con la visuale del santuario. Ora si attende di vedere le carte del progetto e di proseguire con l’iter necessario per l’avvio dei lavori.

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