La guardia di finanza di Como ha sequestrato i beni di Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni, un medico rianimatore e un’infermiera, al centro di un’indagine sulle morti in corsia all’ospedale di Saronno. L’accusa è quella di aver somministrato un mix letale di farmaci ai pazienti. La Corte dei Conti ha contestato loro una cifra di oltre 3 milioni di euro per danni erariali e d’immagine nei confronti dell’ospedale. La Procura Regionale della Corte dei Conti ha quantificato il danno erariale in 900.000 euro per l’infermiera e in 2.253.872,28 euro per il medico. Entrambi sono stati condannati, il medico all’ergastolo e l’infermiera a 30 anni di reclusione. Secondo la Guardia di Finanza, le condotte contestate hanno generato una duplice responsabilità erariale nei confronti dell’Asst Valle Olona, l’azienda sanitaria territoriale a cui fa capo l’ospedale di Saronno. Da un lato, c’è il danno indiretto causato dai risarcimenti pagati agli eredi dei pazienti deceduti, dall’altro c’è il danno non patrimoniale derivato dal discredito gettato sull’ospedale.