Laura Taroni e l’ex vice primario del pronto soccorso di Saronno, Leonardo Cazzaniga, sono stati condannati dalla Procura Regionale della Corte dei Conti per un danno erariale di 900.000 euro e di oltre 2.200.000 euro rispettivamente. Questa somma è stata calcolata in base al danno causato all’ospedale di Saronno a seguito dell’inchiesta “Angeli e demoni” del 2016, che ha svelato i delitti commessi dai due “amanti diabolici”. È stato il nucleo di polizia economico finanziaria di Como, su delega dalla Procura regionale Lombardia della Corte dei Conti, a bloccare i beni di Cazzaniga e Taroni.
La cifra così elevata è dovuta sia al danno indiretto causato dai risarcimenti che l’ospedale ha dovuto pagare agli eredi dei pazienti deceduti, sia al danno all’immagine dell’ospedale cittadino e dell’Asst Valle Olona. Questo ha infatti gettato discredito sulla funzionalità e sulla capacità assistenziale della struttura sanitaria.
La vicenda degli “angeli e demoni” ha scosso profondamente la comunità di Saronno e ha evidenziato gravi lacune nella gestione dell’ospedale. È necessario che si faccia luce su quanto accaduto e che si adottino misure per evitare che simili episodi si ripetano in futuro. La condanna di Taroni e Cazzaniga è solo una delle conseguenze di un sistema che ha permesso tali abusi e che deve essere completamente rivisto e riformato.
L’ospedale di Saronno deve fare i conti non solo con il danno economico, ma anche con il danno all’immagine. È fondamentale che vengano adottate misure per ristabilire la fiducia dei cittadini nella struttura sanitaria e per garantire la massima qualità delle cure offerte. Solo così si potrà superare questa triste pagina della storia dell’ospedale di Saronno e ripartire su basi solide.
È auspicabile che questa vicenda porti a una riflessione più ampia sulle criticità del sistema sanitario italiano e sulle necessarie riforme da attuare. La salute dei cittadini è un diritto fondamentale che va tutelato con la massima serietà e responsabilità. Non possiamo permettere che episodi come quelli di Saronno si ripetano altrove. È tempo di agire e di garantire un sistema sanitario efficiente, trasparente e sicuro per tutti.