Il gruppo di cercatori di relitti di Cremona ha finalmente concluso un lungo lavoro di ricerca e ricostruzione dei pezzi di un cacciabombardiere americano precipitato durante la Seconda guerra mondiale. Luca Merli, insieme a Matteo Annoni e Diego Vezzoli del gruppo Aircrash Po, ha dedicato dieci anni a questa impresa, riuscendo infine a consegnare i pezzi ai parenti del pilota deceduto. Per loro è stata un’importante chiusura del cerchio, mentre per i cercatori è stata una grande soddisfazione dopo tante fatiche.
Tutto è cominciato nel 2013, quando Merli si trovava in vacanza a Lido di Camaiore e il suo collega gli chiese se aveva portato con sé il metal detector. Il collega era in contatto con i familiari di un pilota americano caduto in Garfagnana durante la guerra e stava cercando di ricostruire gli ultimi giorni di vita del pilota. Fortunatamente, Merli aveva il suo metal detector con sé e si recò sul luogo dell’incidente insieme al collega. Grazie all’aiuto di un ricercatore locale, Francesco Pioli, riuscirono a trovare alcuni pezzi dell’aereo, un cacciabombardiere Republic P-47D Thunderbolt, e anche una targhetta.
Da quel momento, i cercatori si resero conto di essere sulla strada giusta e continuarono le ricerche. Ripulirono la zona e trovarono tantissimo materiale. Incontrarono anche un ex partigiano, Franco Bravi, che era stato testimone oculare dell’incidente e riuscirono a ricostruire tutta la storia dell’incidente, compreso il salvataggio e l’esecuzione.
Dopo un lungo lavoro di documentazione e analisi dei pezzi ritrovati, il gruppo cremonese riuscì a ricostruire la dinamica dell’incidente. Questa esperienza li portò ad avventurarsi nella ricerca di altri 20-25 aerei precipitati nella zona durante la Seconda guerra mondiale. Un’avventura che durò diversi anni ma che permise loro di documentare tutti i “crash” avvenuti nella Garfagnana durante quel periodo.
Ora, finalmente, i pezzi del cacciabombardiere sono stati consegnati ai parenti del pilota americano, completando così un cerchio che si era aperto dieci anni prima. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla passione e alla determinazione dei cercatori di relitti di Cremona, che hanno dedicato tanto tempo e fatica a questa impresa. Una storia di successo che dimostra come la ricerca storica e il recupero dei resti di aerei possano contribuire a ricostruire il passato e a mantenere viva la memoria di eventi tragici come la guerra.