Angelo “Gino” Polenghi, il barista di Brembio, è stato un uomo con un volto particolare. I suoi occhi di ghiaccio e il suo profilo sono diventati famosi, tanto da ispirare l’illustratore Luigi “Gino” Marchesi per il personaggio di Diabolik. Polenghi è scomparso ieri mattina all’età di 83 anni, lasciando dietro di sé una vita dedicata al suo lavoro e alla sua comunità.
La storia racconta che le sorelle Giussani, autrici e editrici della casa editrice Astorina, hanno chiesto a Marchesi di ridisegnare Diabolik dopo i primi due numeri che non avevano ottenuto il successo sperato. Fu proprio in quel momento che suggerirono a Marchesi di prendere ispirazione dai divi americani dell’epoca, ma l’artista aveva in mente un volto diverso, quello di Gino Polenghi.
Polenghi era un uomo semplice, un barista di un piccolo paese nella Bassa Lodigiana. Ma il suo volto aveva qualcosa di magnetico, di affascinante. E così, quando Marchesi lo vide, capì che aveva trovato l’ispirazione perfetta per il suo personaggio. Da quel momento in poi, Diabolik avrebbe avuto gli occhi di ghiaccio di Gino Polenghi.
Gino Polenghi non ha mai cercato la fama, ma è diventato un’icona senza nemmeno rendersene conto. Il suo volto è stato impresso su milioni di copie di fumetti di Diabolik, ed è diventato un simbolo del personaggio stesso. Ma lui è rimasto sempre un uomo semplice, un barista che amava il suo lavoro e la sua comunità.
La scomparsa di Gino Polenghi lascia un vuoto nel cuore di tutti coloro che lo conoscevano. Ma il suo ricordo rimarrà vivo attraverso le pagine dei fumetti di Diabolik, che continueranno ad affascinare e a coinvolgere i lettori di tutte le età.
Grazie, Gino, per averci donato il tuo volto e per aver reso Diabolik un personaggio così indimenticabile. Riposa in pace.