La sentenza del Tribunale di Milano ha assolto cinque imputati legati a un’asserita frode fiscale da 700mila euro che coinvolgeva una società comasca. Nonostante la prescrizione, la sentenza ha dichiarato che non è stato provato il dolo nell’accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento dei tributi. Inoltre, non è stata dimostrata la sussistenza delle condotte distrattive contestate e il reato di evasione fiscale per la cessione di brevetti è stato considerato insussistente a causa dell’assenza di valore venale della cessione stessa.
La vicenda ha coinvolto cinque imputati, tra cui un avvocato comasco, un commercialista con studio a Como, un cittadino di Lugano, un liquidatore di Rho e un imprenditore turco residente a Milano. L’inchiesta è iniziata da una segnalazione di operazione bancaria sospetta tra la OEM srl di Como e una società maltese. Successivamente, si è sospettato di giri illeciti sul trasferimento di una multinazionale turca, diventata successivamente Oem, dall’Italia alla Svizzera.
Dopo un processo con decine di testimoni, il giudice ha respinto le accuse della Procura di Como e della Guardia di Finanza. È emerso che il gruppo Vestel, multinazionale turca nel settore degli elettrodomestici, ha deciso di liquidare la filiale italiana a causa della verifica della Finanza, che ha reso impossibile operare, e non per sottrarsi al pagamento delle imposte.
Gli imputati hanno commentato l’amarezza per gli anni di sofferenza personale e di grave discredito professionale subiti a causa dell’indagine. L’avvocato difensore di uno degli imputati ha sottolineato che la sentenza ha confermato ciò che era stato sostenuto fin dall’inizio e che un’istruttoria anticipata avrebbe potuto evitare il rinvio a giudizio stesso.