Un sarcofago verrà costruito per proteggere le 82.500 tonnellate di rifiuti radioattivi al Cesio 137 presenti nella Raffineria Metalli Capra di Capriano. I lavori di bonifica inizieranno a ottobre e dureranno due anni. Il sarcofago sarà realizzato con argilla mista ad altri prodotti naturali e isolanti, con pareti spesse 80 centimetri. Sarà posizionato un telo per evitare la fuoriuscita di residui radioattivi e verranno stesi altri 50 centimetri di argilla sopra. L’obiettivo è mettere in sicurezza le scorie contaminate da Cesio 137 stoccate dal 1990.
Le recenti analisi condotte da Arpa hanno confermato che la contaminazione si è estesa fino al territorio di Poncarale. Questo significa che la responsabilità della messa in sicurezza passa alla Regione, in quanto si tratta di un sito sovracomunale. Il sindaco di Capriano, Stefano Sala, ha chiarito che l’ente locale ha solo svolto un ruolo di intermediazione nel procedimento gestito dalla curatela fallimentare e dalla prefettura. Questo allontana il rischio di un potenziale stop legato alla recente sentenza della Corte Costituzionale che ha annullato la legge regionale che delegava ai Comuni i poteri autorizzativi per la bonifica dei siti contaminati. Durante un sopralluogo, Arpa ha campionato le acque sotterranee in corrispondenza di tutti i piezometri, confermando che le acque che scorrono a valle della discarica tendono a fluire in direzione est sud est dopo aver incontrato la barriera argillosa del Monte Netto.
I test condotti sui piezometri di Poncarale hanno evidenziato il superamento dei limiti di legge per l’azoto ammoniacale e concentrazioni elevate di cloruri, sodio, potassio e nitriti. La bonifica del sito di Capriano permetterà di risolvere definitivamente questa situazione. Il sindaco Sala ha sottolineato l’importanza di queste verifiche che non erano mai state fatte in 30 anni e che hanno permesso alla proprietà di anticipare i tempi della bonifica.
La bonifica del sito di Capriano costerà circa 7 milioni di euro. Una parte di questi fondi è stata ottenuta dalla vendita dei siti della Metalli Capra di Montirone e Castel Mella, aggiudicati all’asta nel 2022 per un totale di 13 milioni di euro. Nella provincia di Brescia sono presenti 71 siti da bonificare, anche se alcuni interventi sono già stati conclusi o sono in corso. La sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che i Comuni non saranno più i soggetti responsabili delle bonifiche, ma le domande dovranno essere inviate direttamente alla Regione. Attualmente, ci sono 15 siti da bonificare nella zona della Valtrompia. Il presidente della Comunità Montana di Valle Trompia, Massimo Ottelli, non vede alcun rischio e afferma che bisogna valutare a che punto si trovano i procedimenti, poiché è probabile che rientrino nella nuova normativa quegli interventi che non hanno ancora avuto la Conferenza dei servizi.