Persone anziane, in condizioni critiche o molto critiche, sono state lasciate per 72 ore nei corridoi del Pronto Soccorso dell’ospedale di Gallarate prima di essere trasferite in reparto per ricevere le cure necessarie o, nei casi più gravi, per morire in modo dignitoso. Questa denuncia arriva dal gruppo consigliare del Partito Democratico, che porta l’attenzione sulle condizioni della sanità in Lombardia, o almeno sullo stato della sanità nel nostro territorio.

Non si può accettare che le persone vengano lasciate a morire su una barella in un angolo del Pronto Soccorso: siamo stanchi, affermano i membri del Partito Democratico. Raccontano che ancora oggi nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Gallarate ci sono molte persone che aspettano su una barella l’assegnazione di un letto, alcune in condizioni gravissime. Quello che sta accadendo a Gallarate è che non si riesce a garantire dignità a chi sta per lasciare definitivamente questa vita. Oggi a Gallarate non viene garantito il diritto alla salute, la generosa dedizione del personale sanitario non può compensare da sola le carenze organizzative. La direzione dell’ospedale e la Regione Lombardia devono intervenire immediatamente, riconoscere lo stato di emergenza e adottare ogni possibile soluzione per ripristinare i servizi ospedalieri che nel tempo sono stati abbandonati senza pianificare alternative adeguate alle esigenze del territorio. Le promesse di un ospedale nuovo riguardano un futuro indefinito, ma oggi a Gallarate e nell’Asst Valle Olona le persone hanno bisogno di cure adeguate e, soprattutto, di dignità.

I consiglieri comunali di opposizione sottolineano che il personale sanitario non ha colpe, sta facendo il possibile per gestire il Pronto Soccorso affollato di barelle, con pazienti costretti ad attendere cure in condizioni inadeguate rispetto alle necessità sanitarie e al rispetto della dignità delle persone. Le difficoltà organizzative sono il risultato di una gestione chiaramente inadeguata, che non è stata in grado di individuare soluzioni che garantiscano livelli di servizio almeno decenti. Le promesse fatte finora non sono state mantenute, persiste una situazione di emergenza che le storie che raccontiamo rendono intollerabile e non si intravedono soluzioni a medio termine. La certezza delle cure è relegata alla speranza e alla buona sorte.

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