Operazione dei Carabinieri contro la banda del rame: cinque arresti per maxi furto di cavi elettrici a Varese. Ieri, venerdì 28 luglio, le forze dell’ordine hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere a Milano, Vigevano e Locate di Triulzi. Le persone coinvolte, cittadini rumeni di età compresa tra i 27 e i 37 anni, sono accusate di 45 furti aggravati e ricettazione di rame.

I furti, secondo le indagini, sarebbero avvenuti nel corso di un anno, da febbraio 2022 ad aprile del presente anno, in diverse zone della Lombardia. Complessivamente, i malviventi avrebbero trafugato quasi 33 tonnellate di rame, per un valore di 260 mila euro. In particolare, 38 dei furti contestati riguardano la rete elettrica pubblica e hanno causato un blackout che ha interessato un’ampia area, lasciando senza energia elettrica numerosi cittadini.

I danni causati dalla banda del rame sono stati notevoli, con costi di ripristino della rete elettrica che si aggirano intorno ai 450 mila euro. Gli indagati, per compiere i furti, mettevano in corto circuito la linea elettrica, causando un blackout, e successivamente si arrampicavano sui tralicci per tagliare i cavi senza correre il rischio di essere folgorati. Una volta ottenuta la refurtiva, i cavi venivano caricati su furgoni e mezzi rubati in precedenza, che venivano poi abbandonati dopo il colpo. Parte del rame trafugato sarebbe stata venduta in Romania.

Le indagini, che hanno portato all’arresto dei membri della banda del rame, sono state avviate lo scorso aprile, quando è stato individuato un capannone nella zona di Milano in cui sono state bloccate nove persone, denunciate a piede libero per ricettazione, mentre lavoravano il rame proveniente dai cavi sottratti.

L’operazione dei Carabinieri rappresenta un importante successo nella lotta contro il furto di rame, un fenomeno che causa danni economici e sociali significativi. La banda del rame, con i suoi numerosi furti e il conseguente blackout, ha generato non solo costi di ripristino, ma anche disagi per i cittadini colpiti dalla mancanza di energia elettrica. Ora spetta alla giustizia fare il suo corso e punire gli autori di questi reati, al fine di garantire la sicurezza e il benessere della comunità.

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