Aggressione in carcere: l’assassino di Carol Maltesi ferito dal compagno di cella

Davide Fontana, condannato di recente a trent’anni di carcere per l’omicidio e lo smembramento della vicina di casa Carol Maltesi, è stato vittima di un’aggressione da parte del suo compagno di cella. Fontana è stato colpito ripetutamente alla testa con una penna, ma non è in pericolo di vita. Di conseguenza, è stato trasferito dal carcere di Busto Arsizio a quello di Pavia, dove esiste una “zona protetta” per i detenuti che hanno commesso crimini particolarmente gravi, in particolare contro donne e minori.

L’omicidio di Carol, conosciuta anche come Charlotte Angie nel mondo del cinema, è avvenuto a gennaio 2022 nella sua casa. L’assassino era il vicino di casa con cui aveva una relazione. Dopo aver congelato il corpo, l’ha fatto scomparire a metà del mese. I resti sono stati poi trovati il 20 marzo a Borno, in Valcamonica. Nel frattempo, l’assassino ha utilizzato il telefono della vittima fingendo di essere lei, rispondendo a pochi messaggi di Whatsapp che erano arrivati. Tuttavia, sembra che nessuno l’abbia cercata di persona o tramite telefonate.

La notizia dell’aggressione subita da Fontana ha suscitato diverse reazioni. Molti si chiedono come sia possibile che un detenuto venga attaccato all’interno di un carcere, un luogo che dovrebbe garantire la sicurezza dei prigionieri. Alcuni sostengono che l’aggressione sia stata motivata dalla gravità del crimine commesso da Fontana, mentre altri mettono in discussione l’efficacia del sistema carcerario nel proteggere i detenuti.

In ogni caso, l’aggressione ha portato al trasferimento di Fontana in un carcere diverso, dove si spera possa essere meglio tutelato. Nel frattempo, l’indagine sull’omicidio di Carol Maltesi continua, nella speranza di far luce su questa terribile tragedia e di giustizia per la vittima e i suoi cari.

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