Un ragazzo di Cuveglio, in provincia di Varese, è stato escluso da aiuti economici fondamentali per alleviare il suo stato di grave disabilità a causa di una firma mancante su un modulo. La situazione è ancora più grave se si considera che il modulo è stato compilato dai funzionari degli enti che hanno negato il contributo. Il consigliere lombardo Luca Daniel Ferrazzi ha presentato un’interrogazione alla giunta del governatore Attilio Fontana, sottolineando che i fondi sono regionali e che la Regione ha il dovere morale di intervenire per sanare questa “palese ingiustizia”.

La vicenda riguarda il bando per l’assegnazione di buoni sociali in favore di persone non autosufficienti pubblicato dalla Comunità montana Valli del Verbano. “Due assistenti sociali dipendenti di questo ente e due operatori sanitari dell’Asst Sette Laghi si sono recati a casa del giovane per la compilazione della domanda di contributo. Lui naturalmente si è affidato a loro, ma a quanto pare ha riposto la fiducia nelle persone sbagliate. In quattro persone, a quanto pare, non erano sufficienti a completare i moduli correttamente”, riporta il quotidiano online ‘Malpensa 24’.

Il disabile ha ricevuto il 10 luglio una nota della Comunità Montana Valli del Verbano in cui gli veniva comunicata l’esclusione della domanda dalla graduatoria a causa di una firma mancante nella parte riguardante la privacy. “La firma mancante era una firma intermedia, ma era comunque stata apposta quella conclusiva”, sottolinea il consigliere regionale Ferrazzi. Inoltre, è importante evidenziare che il ragazzo ha firmato esattamente dove gli è stato indicato dal personale preposto che ha compilato la domanda. Il padre ha immediatamente richiesto la revisione dell’istanza, ma non ha ancora ricevuto riscontro.

Ferrazzi conclude dicendo che chi ha sbagliato a fargli compilare la domanda non vuole assumersi la responsabilità e che ora si ricorrerà al Tar per risolvere la situazione. È evidente che si tratta di un caso di grave ingiustizia che deve essere affrontato e risolto al più presto. La Regione Lombardia ha il dovere morale di intervenire e garantire che situazioni del genere non si ripetano in futuro.

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