Un quarantenne residente nel Tradatese è stato vietato di avvicinarsi e comunicare con la vittima dei suoi atti persecutori. Gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio hanno notificato l’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Busto. Questi atti persecutori sono iniziati ad aprile del 2022, poco dopo che l’uomo era stato assunto in un negozio per la cura degli animali d’affezione.

A un certo punto, l’uomo si era invaghito della titolare del negozio e aveva tentato di avvicinarla. Tuttavia, le sue avances erano state respinte in modo deciso. Da quel momento, l’atmosfera nel negozio era diventata pesante e l’ambiente lavorativo insostenibile, tanto che l’uomo si era allontanato indignato e successivamente licenziato.

Da quel momento, è iniziata la sua persecuzione non solo nei confronti della titolare, ma anche degli ex colleghi e dei parenti della donna. Questa persecuzione, alimentata dal risentimento per essere stato respinto e licenziato, è continuata fino a pochi giorni fa, nonostante un ammonimento emesso dal Questore. Si è manifestata attraverso telefonate e messaggi con insulti, molestie e gravi minacce, appostamenti e transiti plateali all’esterno del negozio più volte al giorno. Più di recente, si è verificato anche un incidente in cui un collaboratore della vittima è stato investito, riportando delle ecchimosi ma fortunatamente senza gravi conseguenze.

Il quarantenne è stato accusato di atti persecutori sulla base delle prove raccolte dalla polizia e dalla Procura della Repubblica. Da ieri, gli è stato vietato di avvicinarsi alla vittima e di comunicare con lei attraverso qualsiasi mezzo.

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