L’avvocato Angelo Branchi è stato confermato colpevole di estorsione dalla Cassazione. Dopo la condanna iniziale a Cremona e l’appello a Brescia, anche il tribunale di Roma ha confermato la sentenza di sette anni di prigione. Quindi, per il 64enne avvocato di Crema, si è aperta la porta del carcere di San Vittore.

Branchi era stato processato per estorsione a causa delle azioni compiute a nome del suo cliente Antonio Silvani, che aveva una ditta di serramenti. Silvani eseguiva lavori, riceveva pagamenti in nero e, dopo alcuni anni, emetteva fatture richiedendo il pagamento dei lavori eseguiti. I clienti si opponevano e Branchi inviava lettere di ingiunzione, arrivando anche al sequestro dei beni se i presunti debitori non pagavano il debito.

Tutto si basava sul fatto che i clienti avevano pagato in nero e quindi non si sarebbero autodenunciati. Questo sistema aveva funzionato per un po’, ma alcuni clienti si erano ribellati e avevano denunciato, portando alla luce l’estorsione. I giudici, dopo aver ascoltato le testimonianze, avevano rinviato a giudizio sia Silvani che Branchi. Silvani aveva seguito il procedimento abbreviato, ottenendo uno sconto di un terzo della pena e una condanna definitiva a quattro anni e otto mesi in Cassazione nel 2022, ed oggi è un uomo libero. Al contrario, Branchi aveva sempre scelto il rito ordinario, ma era sempre stato condannato.

La prima sentenza a Cremona, tre anni fa, aveva condannato Branchi a sette anni e un mese, mentre l’appello a Brescia, l’anno scorso, aveva ridotto la condanna a sette anni a causa della prescrizione di un capo d’imputazione. Infine, da Roma, pochi giorni fa, è arrivata la sentenza definitiva, l’esecuzione della pena e l’ingresso in carcere.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui