Il ritrovamento del cadavere di Nexhat Rama nelle campagne di Cologne ha scosso profondamente la comunità di Brescia. Oggi si è tenuta l’udienza preliminare a Brescia, proprio in questo periodo estivo, in cui scadranno i termini di custodia cautelare per Cristian Mossali, il meccanico di 53 anni accusato di omicidio premeditato e distruzione di cadavere.
La vicenda risale a un anno fa, quando Mossali ha ucciso Rama, con cui aveva un debito di 30mila euro. Successivamente, ha chiuso il cadavere nel bagaglio dell’auto e gli ha dato fuoco. Grazie alle indagini dei carabinieri, la Procura è riuscita a ottenere l’udienza davanti al Gip nonostante il periodo di ferie.
Secondo la ricostruzione della Procura, Rama, originario del Kosovo e già coinvolto in un’indagine per estorsione, aveva prestato i soldi a Mossali per una compravendita di auto usate. Tuttavia, il debito era aumentato in modo esorbitante, come spesso accade in queste situazioni.
Inizialmente, l’indagato ha cercato di negare l’omicidio, sostenendo di essere stato a pranzo a casa con la moglie e il figlio. Tuttavia, sono state raccolte prove che smentiscono la sua versione, come telecamere, tabulati telefonici e dichiarazioni. La Procura ritiene che Mossali abbia attirato la vittima nella sua officina a San Pancrazio, gli abbia sparato e poi abbia caricato il corpo nel bagagliaio del SUV. Successivamente, si sarebbe recato nei campi, avrebbe cosparso auto e corpo di benzina e avrebbe dato fuoco al tutto. Mossali si sarebbe allontanato a piedi, secondo l’accusa.
Il processo contro Mossali inizierà il prossimo 16 gennaio davanti alla Corte d’Assise. La comunità di Brescia attende con ansia la conclusione di questa vicenda, che ha sconvolto tutti per la sua brutalità e la freddezza con cui è stata commessa. Si spera che la giustizia possa fare il suo corso e che la famiglia della vittima possa trovare un minimo di conforto dopo questa terribile tragedia.