La professoressa multata a Città Alta, Rosita Corbetta, ha deciso di presentare ricorso con il suo avvocato contro la multa che le è stata comminata dalla Polizia locale lo scorso marzo, in quanto considerata una guida turistica abusiva priva di patentino.

Il suo avvocato, Fortunato Riva, ha spiegato che ritengono la sanzione di 1.333 euro illegittima per diversi motivi. Innanzitutto, non c’è l’aspetto della professionalità, in quanto la signora non svolgeva abitualmente il ruolo di guida turistica, ma solo quella volta. Inoltre, non è stata pagata per il suo servizio. La donna, insegnante d’arte in pensione, avrebbe svolto il ruolo di cicerone a titolo di volontariato per un gruppo di anziani dell’Università della terza età di Casatenovo, facendo anche parte del direttivo dell’associazione.

Secondo l’avvocato, questi sono tutti motivi per cui il provvedimento degli agenti sarebbe contrario alle linee della Costituzione e del Codice del terzo settore. Nel ricorso, indirizzato al presidente della Provincia di Bergamo, Pasquale Gandolfi, viene richiesto l’annullamento della multa. Si prevede che la decisione arriverà tra qualche settimana, poiché c’è una commissione apposita al lavoro.

Nel frattempo, il presidente dell’ente di Casatenovo, Samuele Baio, ribadisce che si è trattato di un’attività di volontariato e che la professoressa non è stata pagata in alcun modo. Ha anche chiarito di aver deciso di sostenere la donna anche per le altre associazioni che sono rimaste confuse da quanto accaduto e cercano di capire come comportarsi.

Baio ha sottolineato che se avessero saputo cosa sarebbe successo, avrebbero risparmiato molto denaro assumendo una guida abilitata per la gita di tre ore. In ogni caso, la multa non è stata ancora pagata e Corbetta ha fatto sapere, tramite il suo avvocato, che se la Provincia non la annullerà, si rivolgeranno a un giudice.

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