Il progetto ferroviario dell’ex scalo di Parona, nella zona industriale di Vigevano, verrà smantellato a partire da ottobre. Questa decisione ha suscitato diverse reazioni da parte degli ambientalisti, i quali ritengono che si tratti di un progetto inutile e utopistico.

L’ex scalo ferroviario, nonostante sia situato nelle vicinanze della stazione che serve la linea viaggiatori Milano Porta Genova – Mortara – Alessandria, è praticamente sconosciuto e non è mai stato utilizzato. Nonostante il Comune abbia investito quasi 2 milioni di euro per la sua realizzazione, il progetto non è mai stato completato. La sua costruzione è stata caratterizzata da problemi giudiziari, ricorsi e controricorsi.

La distruzione di questo scalo rappresenta la fine di un’epoca che pochi rimpiangono, quella dell’industrializzazione massiccia di Parona. In passato, il paese aveva una vocazione agricola e una popolazione di circa 1.300 abitanti, ma negli ultimi trent’anni la popolazione è quasi raddoppiata e sono state introdotte cinque aziende con autorizzazione ambientale e un termovalorizzatore, causando problemi ambientali.

L’idea del progetto ferroviario era ambiziosa, avrebbe permesso alle aziende di essere collegate direttamente al resto del mondo tramite il treno. Tuttavia, dopo la costruzione del raccordo, la ditta Combitalia, di cui il Comune era socio al 51%, è fallita nel 2014. Non sono mai stati effettuati trasporti ferroviari, ma solo scambi di carte.

Dopo una mediazione con il Comune e la Camera di Commercio di Pavia, una società collegata alla defunta Combitalia si occuperà dello smantellamento dell’ex scalo ferroviario, cercando di ottenere il maggior guadagno possibile dalla vendita dei materiali.

Secondo gli ambientalisti, questo progetto mastodontico è stato solo un’utopia e ha portato vantaggi solo alle industrie, non alla comunità. Oltre a non essere mai stato utilizzato, il raccordo ferroviario non è stato nemmeno completato a causa di problemi giudiziari. La Corte dei Conti ha definito l’opera “del tutto inidonea allo scopo” e ha condannato alcuni ex amministratori di Combitalia e direttori dei lavori a risarcire il Comune con una cifra considerevole.

Vent’anni fa, quando è stata posata la prima rotaia, si ipotizzavano altre opere ferroviarie che avrebbero collegato Vigevano con Parona, ma queste non sono mai state realizzate. Forse, nonostante i milioni di euro sprecati, è meglio che non rimanga traccia di questo raccordo fantasma.

In conclusione, lo smantellamento dell’ex scalo ferroviario di Parona rappresenta la fine di un progetto fallimentare e utopistico. Gli ambientalisti ritengono che queste grandi opere abbiano portato vantaggi solo alle industrie, senza benefici per la comunità.

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