Milano, 4 agosto 2023 – 08:52

Arrestati a Linate 39 nordafricani con 25mila euro in contanti nonostante risultassero indigenti.

Col reddito di cittadinanza, ma pieni di soldi e di case.

Persone che risultavano indigenti e beneficiavano del reddito di cittadinanza sono state sorprese con addosso anche 25mila euro in contanti. Questo nonostante uno dei requisiti per ottenere l’aiuto di Stato sia non possedere più di 6mila euro in denaro se si è unico componente di nucleo familiare. La Guardia di Finanza ha scoperto 39 casi di “furbetti” del reddito di cittadinanza, i quali sono stati denunciati a piede libero.

L’indagine, coordinata in Procura dagli aggiunti Maurizio Romanelli e Tiziana Siciliano, e affidata ai finanzieri del Gruppo di Linate comandati dal maggiore Marco Mendella, è nata dalle stranezze riscontrate negli ultimi mesi proprio nell’aeroporto cittadino. Si tratta di viaggiatori che avevano con sé molti contanti, ma che al contempo risultavano poveri e quindi bisognosi di aiuti statali. I soldi venivano nascosti ovunque, in valigia, nello zaino, addosso, persino nella cucitura di una cintura. I 39 falsi poveri sono per lo più di nazionalità egiziana e risiedono tutti a Milano e provincia.

Le Fiamme Gialle effettuano quotidianamente controlli alle frontiere e in aeroporto sul traffico illecito di valuta, anche con l’aiuto dei “cash dog” che scoprono con l’olfatto i contanti nascosti. Infatti, se si viaggia oltre i confini con più di 10mila euro, è obbligatorio compilare una dichiarazione al Fisco, altrimenti si viene sanzionati e il denaro può essere sequestrato (sopra i 40mila euro). I 39 furbetti cercavano nella maggior parte dei casi di portare i contanti nel proprio Paese d’origine. Quando sono stati fermati, non sono stati in grado di giustificare la provenienza delle cifre che avevano con sé.

Gli investigatori hanno effettuato numerosi controlli sul reddito di queste persone e hanno trovato numerose irregolarità nelle domande presentate per ottenere l’aiuto di Stato, con dichiarazioni o documenti falsi, come ad esempio la falsa attestazione sulla composizione del proprio nucleo familiare. È emerso inoltre che alcuni dei denunciati sono proprietari di case date in affitto, altri hanno un’attività imprenditoriale o la partita IVA, altri ancora utilizzano beni intestati a defunti. Tutte queste condizioni avrebbero dovuto interrompere l’erogazione del reddito, ma non sono state dichiarate. Nessuna delle persone fermate ha comunicato all’INPS alcuna variazione del reddito, come invece richiesto dalla legge. Gli uomini del maggiore Mendella hanno calcolato un danno totale per le casse dello Stato di 456mila euro. L’intervento degli investigatori e l’avviso all’INPS dell’indagine in corso hanno bloccato l’erogazione di ulteriori contributi pubblici non dovuti per 120mila euro.

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