Le conclusioni dell’indagine sulla tragedia della Funivia del Mottarone, avvenuta il 23 maggio due anni fa e che ha causato la morte di 14 persone, sono state pubblicate. La commissione tecnica ministeriale, composta dall’ingegner Roberto Maja e dall’ingegner Sergio Simeone, ha sottolineato che l’approfondimento tecnico non può essere utilizzato per attribuire colpe o responsabilità, ma conferma le conclusioni dei periti del Gip che avvalorano le tesi dell’accusa.
Secondo i commissari, le cause dirette dell’incidente sono da attribuire alla rottura della fune traente superiore, causata dall’invecchiamento e dalla mancata manutenzione adeguata. Inoltre, hanno evidenziato che l’intervento del freno di emergenza sulla portante è stato inibito da dispositivi meccanici. Le cause indirette, invece, sono da individuare nel fattore umano e organizzativo, come la formazione, la competenza e la consapevolezza del personale, e la mancanza di una struttura preparata alla missione.
I tecnici hanno anche individuato delle cause “sistemiche o a monte” legate alla necessità di aggiornare la normativa del settore. La commissione ha elaborato alcune raccomandazioni preventive per evitare il ripetersi di eventi simili. Inoltre, ha segnalato all’Autorità Legislativa e/o di Sorveglianza l’opportunità di definire con le Associazioni degli Esercenti e le Associazioni dei Tecnici del settore funiviario gli standard minimi tecnici e professionali necessari per garantire la sicurezza.
La pubblicazione delle conclusioni dell’indagine conferma quindi le responsabilità legate alla mancata manutenzione e ai fattori umani e organizzativi che hanno portato alla tragedia. È fondamentale che vengano adottate le raccomandazioni della commissione per evitare che eventi simili si ripetano in futuro. La sicurezza dei passeggeri deve essere garantita attraverso l’adeguamento delle normative e l’implementazione di standard tecnici e professionali. È responsabilità delle autorità competenti agire in questo senso per evitare tragedie simili.