La Guardia di Finanza di Como ha sequestrato beni appartenenti a un gruppo criminale coinvolto in diversi reati fiscali nel settore della fornitura di manodopera, delle pulizie, del facchinaggio, dei trasporti e della logistica, al servizio della grande distribuzione organizzata. L’operazione è stata condotta il 21 giugno 2022, con perquisizioni e misure cautelari nei confronti di 21 persone fisiche e 19 persone giuridiche. È stato emesso un decreto di sequestro preventivo per un valore di 7,7 milioni di euro. Sono stati confiscati due complessi aziendali, due ville di pregio, dieci immobili, conti bancari, quote societarie, autovetture, motociclette, denaro contante, orologi di valore e gioielli.

La sentenza, ormai definitiva, ha confermato la responsabilità penale di 11 persone fisiche, che sono state condannate a varie pene accessorie, tra cui l’interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, l’incapacità di contrarre con la Pubblica Amministrazione, l’interdizione dalle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria, l’interdizione perpetua dall’ufficio di componente della Corte di Giustizia tributaria e l’interdizione dai pubblici uffici.

Le indagini della Guardia di Finanza di Como sono state condotte su diverse società cooperative operanti nel territorio, che sono state ritenute responsabili di un sistema di frode fiscale perpetuato tra il 2015 e il 2022. Attraverso l’utilizzo fittizio dello schema societario cooperativistico, i responsabili hanno emesso fatture per operazioni inesistenti, utilizzato fatture false, omesso di dichiarare i redditi, compiuto indebite compensazioni di imposta e omesso di versare l’IVA. Il sistema di frode è stato ricostruito grazie ad accertamenti documentali e bancari, che hanno permesso di individuare le società coinvolte e le loro attività illecite.

Le società “cartiere” avevano il compito di assumere la forza-lavoro, gestita dalle società “capogruppo”, e emettere fatture false per abbattere il debito IVA e risparmiare sui contributi previdenziali e assistenziali. Le società capo-gruppo trasferivano le loro esposizioni debitorie ad altre società, compensando i debiti tributari con crediti inesistenti. L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Como è un ulteriore esempio del costante impegno nel contrastare le organizzazioni criminali che commettono reati tributari, danneggiando l’economia del paese e alterando la concorrenza tra le imprese sane.

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