Sofia Castelli, una giovane di vent’anni, è stata uccisa una settimana fa a Cologno Monzese dal suo ex fidanzato Zakaria Atqaoui. La comunità si è riunita ieri per i funerali, mostrando il proprio sostegno alla famiglia. Atqaoui aveva seguito i movimenti di Sofia tramite le sue storie su Instagram e si era introdotto nella sua casa, aspettandola nascosto in un armadio. Ha preso un coltello e l’ha colpita ripetutamente al collo e al viso, per poi fuggire. L’assassino ha confessato e ora si trova in carcere.

Durante l’omelia, don Angelo Zorloni ha citato il Vangelo, affermando che si è fatto buio nella vita di Sofia e che quella mattina, quando si è fatto buio su tutta la Terra, la città è stata segnata da questa tragedia. Don Zorloni ha fatto riferimento all’ultima storia che Sofia aveva postato su Instagram al ritorno dalla discoteca, in cui si vede l’alba fuori casa, definendola una grande verità. Ha invitato soprattutto i giovani ad amare liberamente, senza ossessioni né sospetti, scommettendo su amori limpidi e non possessivi. Solo così, ha affermato, l’alba spunterà.

La Chiesa di San Giuliano era piena, con molte persone rimaste all’esterno. Le strade principali della città erano decorate con palloncini rosa e i commercianti hanno voluto unirsi al cordoglio appendendo cartelli fuori dalle vetrine. Gli amici e le amiche di Sofia, inclusa Aurora, erano distrutti, così come i genitori, Diego e Daniela, travolti dall’affetto della città. Anche il governatore Attilio Fontana ha espresso il cordoglio della Regione Lombardia.

Alla fine dei funerali, centinaia di palloncini rosa sono volati verso il cielo mentre un corteo silenzioso ha accompagnato la bara al cimitero, dove è stata posta una grande corona di fiori bianchi e rosa. La Chiesa ha riprodotto la canzone “Cenere” di Lazza, il rapper milanese che aveva conosciuto i genitori di Sofia su un volo dalla Sardegna e che aveva dedicato un post alla giovane fan. Quella canzone, ieri, risuonava come un grido di speranza: “Rinasceremo insieme dalla cenere…”.

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