Milano: una città solo per chi se la può permettere
Essere ricchi e nobili sembra essere un privilegio che può persino trasformare un furto in casa in una vicenda “a lieto fine”. Secondo gli psicanalisti, per le persone normali, subire un furto equivale a subire una violenza, ma per Matilde Borromeo, il furto in casa è stata un’avventura esotica. Un clandestino marocchino si è introdotto nella sua casa a Milano, ma nonostante il ladro sia stato fermato dal personale di servizio e consegnato alla polizia, la principessa Matilde dichiara di sentirsi sicura nella città.
Tuttavia, queste dichiarazioni riflettono la realtà di una città che sta diventando sempre più esclusiva ed escludente. I milanesi vengono spinti fuori dal centro e anche dalla periferia, che sta diventando sempre più multietnica. Milano, che una volta era accogliente e aveva una forte identità, sta perdendo la propria anima a causa della sua internazionalizzazione e della sua moda. Il milanese doc, orgoglioso e lavoratore, avrebbe affrontato il ladro da solo, come aveva fatto la madre di Matilde vent’anni fa, senza chiamare la polizia. Oggi, invece, il ladro viene affrontato dai domestici e dai carabinieri, categorie che le nobildonne faticano a distinguere, e il perdono viene consegnato attraverso i media, come l’assoluzione alle autorità.
La previsione è che in futuro potrebbero ricomparire le recinzioni che dividono i quartieri ricchi dagli altri, come nelle grandi capitali del terzo mondo. Milano sta diventando una città solo per chi se la può permettere, dove il problema della sicurezza e degli immigrati non interessano più alla plutocrazia che vive e governa la città. La sinistra che governa Milano sembra non tenere in considerazione questi problemi, perché gli altri cittadini ormai non votano più. La città sta trasformandosi da esclusiva a escludente, con i milanesi spinti fuori dal centro e dalla periferia multietnica. Milano sta perdendo la sua identità e la sua anima, diventando una città asettica e senza carattere.