SARONNO – I sindaci del Saronnese e della Bassa Comasca hanno inviato una lettera al presidente della Regione Attilio Fontana, dichiarando di essere pronti a consegnare le chiavi dei loro paesi al prefetto. La lettera è stata firmata dai comuni più colpiti dalle recenti grandinate e dalle avverse condizioni meteorologiche, tra cui Saronno, Caronno Pertusella, Cislago, Origgio, Uboldo, Gerenzano, Turate, Rovello e Rovellasca.

La missiva è molto schietta e concreta, parlando dei danni subiti dai comuni e dai cittadini, nonché delle difficoltà e dello smarrimento che ne sono derivati. Si sottolinea che le spese sostenute non riguardano solo alcune centinaia di euro, ma raggiungono diverse migliaia di euro, mettendo a rischio il futuro di molte famiglie.

Si fa notare che la reazione è stata immediata, ma che sono necessari aiuti: “Anche in assenza di ordinanze di inagibilità, gli edifici, inclusi quelli dei privati cittadini, erano di fatto inabitabili: si può vivere in una casa senza tetto? O in una casa in cui l’acqua filtra ai piani sottostanti dal solaio o dalle canalizzazioni elettriche? Non considerate come una “soluzione” il fatto che siamo in una terra in cui ci si aiuta reciprocamente e si affrontano anche le situazioni più gravi; si attiva la rete di amici e parenti e ci si rifugia a casa di chi è stato meno colpito o vive ai piani inferiori dell’edificio”.

I toni della lettera sono forti e i sindaci si scusano per questo, ma sono anche perentori: “Non potete permettervi, scusate il tono, di non riconoscere un risarcimento a chi, avendone diritto, si è impegnato; non siamo rimasti immobili e seduti ad aspettare un possibile intervento dello Stato. Vi preghiamo di trovare il modo per venire incontro ai cittadini che hanno subito danni alle loro abitazioni, stabilendo criteri oggettivi, ma che il criterio iniziale NON sia il fatto di aver ricevuto un’ordinanza di inagibilità, o che il comune di residenza non superi un certo numero di abitanti, sarebbe una vera beffa istituzionale”.

La lettera si conclude con un’ulteriore dichiarazione forte, con i sindaci pronti a consegnare le chiavi dei loro paesi al prefetto.

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