L’invasione di alghe alla darsena di Cazzago Brabbia continua senza diminuire. Il problema diventa pressante soprattutto perché la vegetazione accumulata sulle rive si sta decomponendo e altre alghe stanno arrivando dal lago, trasportate dalle onde e dal vento.

I cittadini e i frequentatori del Lago di Piazza si sono chiesti che cosa stia accadendo in quel punto del Lago di Varese, dove la situazione sembra più grave che altrove, e soprattutto si domandano come la Provincia si stia muovendo per tagliare le alghe e smaltirle.

Abbiamo girato le domande ai tecnici della Provincia di Varese. “Il Lago di Varese è stato interessato nell’ultima settimana di luglio da fenomeni ventosi di forte intensità provenienti da nord, che hanno causato insieme al moto ondoso il distacco dal fondo di un’enorme quantità di piante acquatiche; il litorale del comune di Cazzago, per circa 1,3 km di costa, è stato interessato dallo spiaggiamento di questa biomassa. Si tratta di una specie esotica invasiva originaria del Nord America, comunemente chiamata peste d’acqua (Elodea nuttalli), che invade i fondali creando popolamenti monospecifici, sostituendosi alle specie autoctone tipiche del nostro lago”, spiegano da Villa Recalcati.

“A seguito di questa situazione d’emergenza, la Provincia di Varese ha riorganizzato il calendario di interventi previsto nell’ambito del servizio annuale di manutenzione e gestione naturalistica dei corpi idrici (Lago di Varese, Lago di Comabbio, Lago Maggiore, Palude Brabbia), dando priorità ad alcune aree di interesse pubblico sulla costa di Cazzago Brabbia, in particolare nell’area del lido “Lago di Piazza”. Le attività sono state affidate a un’azienda specializzata tramite una procedura di appalto pubblico; l’intervento ha previsto la raccolta delle piante acquatiche spiaggiate utilizzando un escavatore dotato di una speciale benna grigliata posizionato su una chiatta galleggiante, e un rimorchiatore per gli spostamenti in acqua. Il materiale raccolto viene gestito in conformità con la normativa vigente, anche avvalendosi di impianti autorizzati (compostaggio): una parte è già stata portata a recupero presso impianti autorizzati, le quantità rimanenti verranno gestite nei prossimi giorni o settimane”.

“Gli interventi si sono concentrati sulla costa di Cazzago risolvendo tempestivamente i disagi dovuti all’impossibilità di utilizzare gli approdi pubblici (porto, darsena e pontile) e prevenendo la comparsa di cattivi odori in un’area ricreativa molto frequentata soprattutto durante l’estate, ad esempio la festa comunale del pesce di lago del 30 luglio, conosciuta anche come “Sagra del Carpiun” resa possibile anche grazie all’intervento di pulizia della Provincia”.

La presenza di alghe già all’inizio dell’estate ha spinto il sindaco di Cazzago Emilio Magni a mantenere il divieto di balneazione, a differenza di Bodio Lomnago o della zona della Schiranna, dove la situazione è molto diversa.

Ma da questa circostanza anomala sembra derivare qualche vantaggio, come spiega ancora la Provincia: “Da segnalare che se da un lato lo spiaggiamento della biomassa ha causato disagi all’uomo, dall’altro gli uccelli sembrano gradire molto questi accumuli; si radunano in gran numero utilizzandoli come sito di sosta, alimentazione e rifugio. Si tratta di uccelli di interesse conservazionistico, per la cui protezione è stata istituita la Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Lago di Varese”, un’area protetta appartenente alla rete ecologica europea Natura 2000 e affidata alla gestione della Provincia di Varese”.

Il vento gioca un ruolo determinante nella lotta alle alghe: “Nelle giornate di domenica 6 e lunedì 7 agosto, la stessa fascia costiera è stata nuovamente interessata da fenomeni ventosi di forte intensità provenienti da nord, con un nuovo trasporto di piante acquatiche ad opera delle onde, andando in parte a compromettere gli interventi finora effettuati. In quelle giornate, in alcune aree, il vento insieme alla specifica morfologia del luogo ha favorito anche la diffusione di cattivi odori, ad esempio nella zona del parcheggio del cimitero e lungo il sentiero che porta all’area archeologica, senza tuttavia causare particolari disagi alla popolazione in quanto si tratta di zone prive di abitazioni, luoghi di lavoro o aree di sosta”.

“Nei prossimi giorni, come già fatto presso il sito “Lago di Piazza”, gli uffici provinciali valuteranno la fattibilità di interventi anche in altre aree della costa del comune di Cazzago interessate dallo spiaggiamento delle piante acquatiche, dalle quali potrebbero derivare disagi all’ambiente naturale e alla fruizione costiera”, conclude la Provincia.

Invasione di alghe a Cazzago Brabbia.

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