L’emblematica discoteca Setai di Orio al Serio, una delle più frequentate della provincia di Bergamo, dovrà restare chiusa per trenta giorni. La decisione è stata comunicata martedì 8 agosto e si basa su ripetuti episodi di illegalità riscontrati dai Carabinieri di recente. Tra le problematiche riscontrate vi è un diffuso fenomeno di spaccio e consumo di droghe all’interno del locale, oltre a un abuso di sostanze alcoliche tra i giovani frequentatori, fattori che causano problemi di ordine pubblico.

Il proprietario del locale, Massimiliano Colombo, non è d’accordo con le accuse mosse nei confronti del suo locale. “Lo spaccio non esiste al Setai, né all’interno del locale né all’esterno, e sono pronto a querelare chiunque sostenga il contrario”, ha dichiarato in un’intervista al Corriere Bergamo. Nell’ordinanza non si fa riferimento ad arresti, ma a persone fermate con piccole quantità di droga addosso, segnalazione sufficiente per allertare le Forze dell’Ordine. Dal 2022 sono stati effettuati una serie di controlli che hanno evidenziato anche un abuso di bevande alcoliche tra i giovani presenti nel locale, fenomeni che hanno causato problemi di ordine pubblico.

“La decisione risale addirittura all’episodio di Kristel. Francamente, sono rimasto sorpreso”, ha aggiunto il proprietario. Nel 2008, Kristel Marcarini, una diciannovenne di Clusone, morì durante una serata nel locale (all’epoca chiamato Fluid) dopo aver assunto ecstasy. “Dal 2022 ci vengono contestati diversi furti. Noi sicuramente non istighiamo nessuno, anzi facciamo tutto il possibile affinché ciò non accada, ma è ovvio che non è facile gestire centinaia di persone”.

Il Setai può ospitare fino a seicento persone e presto aumenterà la sua capacità a 1.300. Riguardo all’abuso di alcol da parte dei giovani, Colombo si difende: “Chiediamo il documento d’identità al bancone e a chi prenota un tavolo. Dopo di ciò, non possiamo permetterci di seguire tutti i ragazzi all’interno”. Per quanto riguarda le risse, il proprietario precisa che non sono frequenti e nella maggior parte dei casi avvengono fuori dal locale. La discoteca dovrà quindi rimanere chiusa per trenta giorni, ma si sta valutando un eventuale ricorso al Tar.

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