Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, ha preso una decisione che ha suscitato molte polemiche. Ha deciso di negare la domanda per l’asilo nido a chi ha debiti con il Comune, inclusi i debiti relativi alla Tari. Rapinese si è difeso dicendo che non è giusto utilizzare i soldi degli onesti per garantire servizi ai disonesti. Secondo lui, questa decisione dovrebbe diventare un modello per tutta l’Italia.

La decisione del sindaco ha fatto scalpore tanto da essere discussa in diretta su La7 durante il programma “In onda”. Rapinese è stato definito un “sindaco sceriffo, tutto tasse e ordine” e ha avuto l’opportunità di spiegare le sue scelte. Ha affermato che se una persona non paga le tasse, non ha diritto ai servizi offerti dal Comune. Ha anche sottolineato che il Comune di Como spende 20 milioni di euro all’anno per aiutare le famiglie più deboli, quindi non si tratta di mancanza di solidarietà.

Il sindaco ha affermato che l’evasione fiscale è un problema grave che impedisce al Comune di garantire servizi essenziali come la polizia in strada e gli ospedali. Ha definito gli evasori “sociopatici” perché non vogliono contribuire al bene comune. Ha sottolineato che l’unica soluzione per far pagare le tasse a queste persone è negare loro i servizi.

Nonostante le obiezioni degli altri ospiti del programma, Rapinese ha rimarcato la sua posizione. Ha sostenuto che togliendo i servizi agli evasori, molti di loro hanno pagato immediatamente i debiti e gli altri hanno stabilito un piano di rientro. Secondo il sindaco, questa decisione ha già dato risultati positivi.

Infine, Rapinese ha sottolineato che questa politica dovrebbe essere applicata anche ad altri servizi di cui gli evasori godono, come l’assistenza sanitaria gratuita. Ha concluso dicendo che questa decisione ha anche risolto il problema dei tavolini abusivi, poiché molti hanno deciso di mettersi in regola per evitare di perdere l’occupazione del suolo pubblico.

Questa decisione del sindaco di Como ha suscitato un dibattito acceso, ma Rapinese sostiene di agire nell’interesse del Comune e di tutti i cittadini onesti.

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