Lonate Pozzolo è il paese natale di Giuseppe Bonalanza, un uomo di settantatré anni che ha dedicato la sua vita al ciclismo. Bonalanza ha vissuto sette vite, tutte all’insegna della bicicletta.
La prima vita di Bonalanza è iniziata grazie a suo padre Paolo, che gli ha trasmesso la passione per il ciclismo. Sin da giovane, Bonalanza ha partecipato a gare ciclistiche e da allora non si è mai più fermato. Per lui, la bicicletta è diventata una virtù.
La seconda vita di Bonalanza è iniziata quando, da bambino, ha saltato sul suo triciclo e ha trovato subito l’equilibrio. Ha pedalato fuori dal cortile di casa e si è avventurato per le strade di Lonate. Sua madre era spaventata e lo aveva dato già per disperso.
La terza vita di Bonalanza è iniziata quando ha visto per la prima volta Danilo Grassi, un ciclista del suo paese che ha vinto l’oro mondiale tra i dilettanti. Bonalanza ha ammirato Grassi come se fosse una divinità e ha deciso di unirsi ai gruppi di dilettanti e allievi che si allenavano nei dintorni.
La quarta vita di Bonalanza è iniziata nel 1967, quando ha partecipato alla sua prima corsa ciclistica come esordiente. Nonostante non fosse un fenomeno, si difendeva bene. Ha ottenuto diverse vittorie e un giornalista de La Stampa ha scritto un articolo su di lui, intitolato “Gli straordinari li fa in bicicletta”. Il giornale è finito sulla scrivania del suo direttore, che gli ha concesso il permesso di allenarsi durante il lavoro.
La quinta vita di Bonalanza è iniziata nel 1975, quando è diventato un ciclista professionista con la squadra Brooklyn. Ha avuto l’onore di gareggiare con grandi campioni come i fratelli De Vlaeminck, Sercu, Gimondi e molti altri. Durante una tappa della Tirreno-Adriatico, ha avuto un incidente che ha spezzato la sua bicicletta in due. Fortunatamente, ha riportato solo lievi ferite.
La sesta vita di Bonalanza è iniziata quando i medici gli hanno diagnosticato un problema ai polmoni. Dopo aver consultato diversi specialisti, gli è stato consigliato di smettere di correre. Ha deciso di rescindere il contratto che aveva firmato con la squadra Gbc.
La settima vita di Bonalanza è iniziata quando è tornato all’Agusta, la squadra con cui aveva iniziato la sua carriera. È rimasto con loro fino al 2007 e ha continuato a pedalare come amatore. Adesso, a settantatré anni, è ancora felice e contento di poter continuare a fare ciò che ama.
La storia di Giuseppe Bonalanza è un esempio di determinazione e passione per il ciclismo. Non importa quante difficoltà si presentino lungo il cammino, l’importante è non arrendersi mai e continuare a pedalare. Per Bonalanza, la settima vita è appena cominciata.