L’ondata di maltempo che si è abbattuta su Seregno e nelle zone circostanti ha causato danni ingenti al patrimonio pubblico. La stima iniziale dei danni si aggira intorno ai 3,5 milioni di euro, ma sarà necessario ancora del tempo per avere una cifra più precisa, in quanto sono in corso verifiche e ispezioni negli immobili e nelle aree verdi comunali.
Nonostante i danni subiti, i parchi cittadini sono stati riaperti, ad eccezione del parco XXV Aprile, dove un albero è stato colpito da un fulmine e cinque piante devono ancora essere messe in sicurezza. Anche il cimitero di San Carlo è stato riaperto, sebbene alcune aree restino delimitate in attesa della rimozione di tronchi e alberi caduti a terra.
Nei prossimi giorni, saranno effettuati controlli nelle scuole e nelle palestre per verificare la tenuta dei controsoffitti a causa delle infiltrazioni d’acqua causate dal maltempo. Al PalaSomaschini alla Porada, in particolare, sarà necessario rimuovere l’acqua piovana accumulata sul tetto. Inoltre, i velux danneggiati dalla grandine dovranno essere sostituiti per evitare allagamenti nel campo sottostante.
Il sottopasso ciclopedonale fra le vie Magenta e Solferino rimarrà chiuso per tutto il mese di agosto per ulteriori opere di bonifica e pulizia a seguito dell’allagamento del mese scorso. Sarà necessario ancora più tempo per ripristinare i due ascensori danneggiati dall’acqua, dal ghiaccio e dai detriti.
Nelle prossime settimane, sarà realizzata una palizzata in via Capuana dove è crollato il muro di cinta dello stadio Ferruccio. Nonostante i danni subiti, l’impianto sportivo potrà essere utilizzato senza limitazioni.
Sono pervenute oltre cinquecento segnalazioni di danni agli immobili privati, ma la valutazione complessiva dei danni è ancora in corso e sarà aggiornata con ulteriori segnalazioni. Le situazioni più gravi si sono verificate nei condomini di via Don Gnocchi e viale Edison, con il tetto scoperchiato e danni di diverse centinaia di migliaia di euro. I lavori di riparazione sono già in corso nel primo stabile, mentre per il secondo immobile sarà necessario effettuare approfondite ispezioni e verifiche statiche prima di procedere con i lavori di messa in sicurezza e ricostruzione della copertura.
Attualmente, sette famiglie sfollate dalle case di Sant’Ambrogio sono ancora alloggiate presso la Casa della carità, mentre le altre hanno trovato una diversa sistemazione.