In bici attraverso la Georgia: tappa nella città natale del dittatore sovietico
Il giornalista Sergio Ghisleni ha intrapreso un viaggio in bicicletta intorno al mondo, portando con sé solo una bicicletta e due borse. Partito da Reedsport, Oregon, ha raggiunto Yorktown, Virginia, per poi proseguire il suo viaggio attraverso la Spagna e Istanbul. Dopo la pandemia, ha attraversato la Georgia per entrare in Asia. Durante il suo viaggio, ha avuto l’opportunità di scoprire le bellezze di questo paese.
Quando le prime scritte con la scritta “Tehran 1160 km” appaiono, si capisce che il concetto di vicinanza o lontananza da qualcuno o qualcosa deve essere sempre relativizzato. Nonostante abbia percorso metà emisfero boreale, le farfalle nello stomaco – come quando eravamo ragazzi – si fanno sentire.
La Georgia vista dalla sella di una bicicletta è bellissima e accogliente, anche se i ciclisti sono considerati l’ultima classe sociale, dopo i soli cani randagi che possono essere pericolosi per chi pedala. È curioso notare che i cani sono spesso ridotti in condizioni miserevoli nonostante siano regolarmente “cippati”. Lungo il percorso si possono vedere anche mucche che pascolano liberamente ai bordi delle strade, anche sulle arterie principali, come in India. La Georgia è un paese con un’agricoltura di sussistenza, ma i suoi prodotti alimentari sono genuini e di qualità.
La metropoli della Georgia è Tbilisi, dove vive la metà della popolazione georgiana. Il resto del paese tende a spopolarsi, con tutte le conseguenze che ne derivano. Dalle zone più “calde” del paese, entrano russi più o meno graditi ma storicamente temuti. La natura in Georgia è magnifica, soprattutto sulle montagne, che appaiono minacciose non solo per i ciclisti, ma anche a causa del disastro che ha colpito una valle vicino all’Azerbaigian.
Il Caucaso è un sistema geologico giovane e instabile, più dei monti delle Alpi. L’erosione è predominante, ma ciò che impressiona di più è che alcune cime crescono in media di quasi un centimetro all’anno. Durante il suo viaggio, Sergio Ghisleni affronterà il passo San Marco Caucasico, a un’altezza di 2.400 metri, con l’ombra imponente del Kazbek, una montagna di 5.000 metri di altezza che i georgiani amano più dell’Elbrus.
Tuttavia, quando si arriva nella città di Gori, si rimane sorpresi. La città è bruttina, ma al suo centro si trova una collina con una sontuosa rovina di una rocca di epoche pre-cristiane e pre-islamiche, con un’ultima datazione nel XII secolo. Questa città è famosa perché è la città natale di Iosif Dugashvili, meglio conosciuto come Stalin. Il museo dedicato a lui è un luogo che deve essere visitato per comprendere la storia della Georgia e il desiderio di libertà dei suoi abitanti.
Nonostante le differenze tra Sergio Ghisleni e il sindaco di Gori, entrambi hanno avuto un legame con questa città. Durante la sua adolescenza, Ghisleni ha avuto la fortuna di avere la madre come insegnante di inglese e suo zio come avversario nel basket giovanile. Successivamente, entrambi hanno intrapreso strade diverse, con Ghisleni che ha intrapreso la carriera giornalistica e il sindaco di Gori che ha intrapreso una carriera politica.
Il viaggio di Sergio Ghisleni continua, con l’obiettivo di scoprire nuovi luoghi e nuove avventure.