Tragedie sul lago di Como: un giovane di origine egiziana è morto dopo essersi tuffato nelle acque proibite del lago. Ali Mohammed Shebl Ahmed Elnhrawy, un ragazzo di appena 20 anni, si è immerso nel lago davanti al Tempio Voltiano a Como insieme a un gruppo di amici. Purtroppo, è rimasto sott’acqua per circa venti minuti a una profondità di otto metri.

I vigili del fuoco sono riusciti a riportarlo a riva e a rianimarlo sul posto, ma le sue condizioni erano gravissime. È stato immediatamente trasportato all’Ospedale San Gerardo di Monza, ma nonostante i tentativi dei medici di salvarlo, è deceduto poco dopo le 22. I danni neurologici causati dalla lunga permanenza sott’acqua sono risultati troppo gravi.

Purtroppo, questa non è l’unica vittima delle acque del lago di Como. Nel corso del weekend, un trentaduenne di Carugo ha perso la vita a Oliveto Lario e la settimana scorsa un turista francese è morto nelle acque vicino alla spiaggetta di Pescallo. Lo scorso 19 luglio, un altro giovane ha perso la vita a Lecco.

Questi episodi mettono ancora una volta in luce il problema dei “tuffi proibiti”, soprattutto in zone del lago come quelle antistanti il Tempio Voltiano, dove la balneazione è vietata. Nonostante ciò, durante i fine settimana, decine di bagnanti trascorrono le giornate in riva al lago, sul prato accanto al monumento, sulla spiaggia e, purtroppo, anche in acqua. Tra di loro ci sono ragazzi, famiglie con bambini e molti turisti.

Le forze dell’ordine sono spesso presenti per impedire comportamenti vietati e per sensibilizzare sulle pericolosità del lago in quella zona. Tuttavia, una volta che si allontanano, le persone tornano a nuotare. Tutto ciò avviene in un punto tristemente noto per le ripetute tragedie.

È fondamentale che le autorità locali prendano provvedimenti urgenti per prevenire ulteriori incidenti. È necessario aumentare la sorveglianza e le informazioni sulla pericolosità delle acque proibite. Inoltre, bisogna promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai turisti e ai residenti, affinché rispettino le regole e non mettano a rischio la propria vita.

La bellezza del lago di Como non deve essere offuscata da queste tragedie. È responsabilità di tutti preservare la sicurezza di queste acque e garantire che tutti possano godere di esse in modo sicuro.

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