Mistero sull’immersione nel Borneo: 8 anni senza risposte

È passato molto tempo dal giorno di Ferragosto del 2015, ma ancora oggi non si sa cosa sia successo ai tre sub milanesi scomparsi durante un’immersione vicino all’Isola di Sangalaki, nel Borneo, in Indonesia. Alberto Mastrogiuseppe, Michela Caresani e Daniele Buresta non sono mai tornati a terra e non è stata trovata alcuna traccia di loro o delle loro attrezzature. Le ricerche non hanno portato a nulla e le responsabilità della guida che li accompagnava non sono mai state chiarite.

La sorella di Alberto, Claudia Mastrogiuseppe, afferma che il processo non è ancora iniziato e che tramite il loro avvocato chiederanno all’Ambasciata informazioni sullo stato delle indagini. Hanno richiesto che le indagini vengano trasferite dalla piccola isola di Sangalaki alla capitale Jakarta, ma non hanno ricevuto alcuna risposta. La famiglia è ancora in attesa di sapere cosa sia successo ai loro cari e chiede che si continui a indagare.

Tra i sub scomparsi c’era anche una ragazza belga di 29 anni, Vana Chris Vanpuyvelde, che è stata inghiottita dalle acque. Fortunatamente, Valeria Baffè, la fidanzata di Daniele che aveva preferito praticare snorkeling, riuscì a salvarsi. Un ragazzo piemontese, che nuotava in superficie, riuscì anche lui a sopravvivere.

A distanza di 8 anni, il dolore delle famiglie è ancora intenso, soprattutto in occasione dell’anniversario. Valeria Baffè non si sente di parlare di quel giorno, ma vuole dare un consiglio a tutti i sub esperti: affidarsi solo a strutture riconosciute e accompagnatori con una professionalità certificata. Il gruppo si era rivolto a una struttura locale, senza conoscere la guida, e Valeria sottolinea il rischio di procedere con le immersioni anche quando le condizioni del mare non sono ottimali.

Valeria Baffè ha ricominciato la sua vita e lavora come ui-ux designer, ma non potrà mai dimenticare Daniele e gli altri amici. Nel 2017, i tre sub sono stati dichiarati ufficialmente morti, ma le famiglie vogliono conoscere la verità e chiedono che si continui a indagare.

Oggi, come ogni anno, i ragazzi verranno ricordati durante una cerimonia religiosa nel paese di Gattinara, vicino Vercelli, che Alberto amava particolarmente. Le famiglie hanno deciso di utilizzare le donazioni rimaste per finanziare un progetto a Kabwe, nello Zambia, completando gli spazi di un centro giovanile per l’istruzione dei ragazzi di strada. Questo progetto verrà sostenuto dalle Missioni Don Bosco Valdocco onlus, un’organizzazione scelta perché Alberto frequentava i Salesiani.

Il mistero sull’immersione nel Borneo rimane irrisolto, ma le famiglie dei tre sub scomparsi continuano a lottare per conoscere la verità e per onorare la memoria dei loro cari.

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