L’anniversario

Cinque anni fa, Annina Breggia e suo figlio Mauro Rossi furono travolti da un motociclista che correva a tutta velocità lungo via Lamarmora, come se fosse sul circuito di Monza. Dopo aver elaborato il lutto, il quartiere ha subito messo in evidenza la pericolosità di quella strada, che invitava a premere sull’acceleratore con gravi conseguenze, di cui la morte di Annina e Sergio era solo uno dei tanti incidenti. Troppi. Negli anni successivi, ogni Ferragosto – perché madre e figlio furono travolti in un Ferragosto, nel 2018 – si sono ripetuti gli appelli, spesso tramite lettere al direttore, affinché si intervenisse su quel tratto di strada urbana lungo quasi due chilometri. Una di quelle strade definite a scorrimento rapido, una definizione che spesso nasconde più tragedie dei vantaggi che il nome farebbe pensare. Infatti, dopo madre e figlio, straziati dalla moto all’incrocio con via Rodi, ci furono altri incidenti come quello, più a est: la morte della 64enne Nadia Zangarini, travolta mentre attraversava sulle strisce pedonali. Era passato solo un mese.

Gli interventi

Le richieste dei cittadini erano di adottare soluzioni viabilistiche che riducessero i rischi, costringendo motociclisti e automobilisti a moderare la velocità. E da qualche settimana sono in corso i lavori per una di queste soluzioni, quella più attesa e potenzialmente efficace: la realizzazione di una doppia pista ciclabile che attraverserà l’intero quartiere. I lavori sono iniziati per la corsia settentrionale, partendo da via Volta. Quando saranno completati, l’anno prossimo, la strada sarà più stretta e costringerà gli automobilisti a non correre. Un obiettivo che si avvicina, a cinque anni di distanza da quei tragici eventi; arriva con un po’ di ritardo dovuto più a un appalto dei lavori che è andato male, facendo perdere tempo prezioso al cantiere.

Gli appelli

La comunità di Lamarmora non si è mai arresa e ha fatto sentire la propria voce ad ogni anniversario dell’incidente. In particolare, il comitato LaXLa (Lamarmora per l’ambiente) si rallegra per la pista ciclabile e auspica altre tre misure, anche di natura ambientale, che sono in programma: la piantumazione lungo la tangenziale sud, anche nel tratto corrispondente al quartiere (LaXLa fa riferimento esplicito al decreto salva-infrazioni); la riduzione dei limiti di velocità sulla tangenziale e sull’autostrada nei tratti urbanizzati e il controllo elettronico costante del rispetto dei limiti lungo via Lamarmora.

Il Comitato LaXLa

“Sembra che siamo vicini al risultato che una volta raggiunto dovrà essere verificato ma soprattutto rinforzato. Certamente qualcosa si sta muovendo, ne siamo felici innanzitutto per la salute e la sicurezza dei cittadini e un po’ anche per noi che non abbiamo smesso di crederci e di fare la nostra parte mantenendo attivo e costruttivo il dialogo tra il quartiere e le istituzioni”, scrivono Franco Visconti e Fabrizio Tedoldi del comitato. La pista ciclabile e le altre misure miglioreranno anche l’aspetto del quartiere Lamarmora-Brescia 2, che a nord vedrà interventi urbanistici migliorativi lungo via Sostegno (che prevede anche la nuova sede di A2A). Uno dei prossimi obiettivi sarà creare un comodo collegamento con il centro della città anche per chi si sposta in bicicletta.

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