L’Oasi dei pensionati, situata tra Orzinuovi e Soncino, è solitamente un angolo tranquillo in cui gli anziani possono godersi la loro pensione in pace. Tuttavia, durante il ponte di Ferragosto, l’Oasi è stata invasa da bagnanti provenienti da diverse parti d’Italia, tra cui Milano, Monza, Melzo, Treviglio, Ghedi e Travagliato.

Questa invasione ha creato i primi problemi per gli anziani che solitamente frequentano l’Oasi. Infatti, immigrati nordafricani, asiatici e dell’Est Europa hanno piantato tende sotto gli alberi, nonostante i cartelli che vietano il campeggio. Hanno portato con sé generatori, frigoriferi e casse per ascoltare musica. I bambini giocano, i giovani ballano e fanno il bagno, creando un’atmosfera molto diversa da quella a cui gli anziani erano abituati.

L’Oasi dei pensionati era diventata un luogo di pace per gli anziani, che potevano giocare a carte o prendere il sole accanto all’acqua pulita del fiume Oglio. Tuttavia, la presenza di così tante persone e il disordine che ne è derivato ha reso difficile per il “guardiano” dell’Oasi, Minguel Frittoli, mantenere il luogo pulito. Nonostante i suoi sforzi quotidiani per raccogliere e differenziare i rifiuti, la presenza di così tante tende e la mancanza di bagni pubblici hanno reso l’igiene un problema.

In passato, gli immigrati piantavano le tende nel parco della Pedrera a Soncino, sulla sponda opposta del fiume. Tuttavia, a causa di restrizioni imposte dal gestore del parco, hanno dovuto trasferirsi all’Oasi dei pensionati. Recentemente, il sindaco di Soncino, Gabriele Gallina, ha preso provvedimenti per far rispettare un’ordinanza che proibisce il campeggio e ha fatto rimuovere le tende lungo la riva del fiume.

Tuttavia, resta da vedere se queste misure saranno sufficienti a risolvere il problema. L’afflusso di bagnanti durante i fine settimana estivi potrebbe continuare ad essere un problema per gli anziani che cercano tranquillità nella loro Oasi.

Articolo precedenteTesla abbassa i prezzi della Model Y per contrastare la concorrenza a Pechino
Articolo successivoIl mistero dell’immersione nel Borneo: 8 anni senza risposte a Milano

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui